Nella prima puntata di Viaggio al centro della Terra ci siamo occupati dei samples, i simpatici suoni e campionamenti che i dj prendono da canzoni che ascoltano e utilizzano nelle proprie produzioni. Vogliamo sempre rimanere in tema di produzioni in questa seconda puntata, scoprendo a fondo le cosiddette “ghost production”.
Le produzioni fantasma (italianizzato, ndr) avvengono quando esce una canzone di un dj ma questa non è stata “fatta” da quel dj. Iniziamo col dire che un dj non è al 100 % produttore della sua canzone: c’è chi scrive la melodia, chi scrive il testo, chi la masterizza, chi fa additional production. Soprattutto quando il top dj di turno è in giro per il mondo a fare 300 serate all’anno gli viene impossibile concentrarsi a pieno su una produzione. Ed ecco che (anche nelle realtà più piccole non credete) questo dj quando ha in testa una melodia gliela fa stendere al suo compositore. O magari succede che un artista minore o sconosciuto invii la sua produzione al Don Diablo di turno, lui gliela aggiusta ed ecco che il brano esce come “Don Diablo &” o peggio ancora come “feat.”.
La nascita di una canzone è talmente una cosa segreta che mai verrà raccontata in giro, soprattutto se a partorirla non è il “big name” ma qualcun altro. Be poi ci sono i Daft Punk e company che prendono 16 secondi di una canzone anni ’70, la cuttano (brutto termine per dire tagliano eh), la accelerano, ci mettono una cassa potente, una acapella d’effetto e la hit è pronta. Ma quì torniamo ai samples. Anche se questa ve la voglio segnalare: chi si ricorda del brano dei due Parigini del 2005, quel rullo di tamburi e parte “Robot Rock“?! Ecco, ascoltate questa canzone dei Breakwater del 1980 e poi ditemi cosa ne pensate (vi ricordo che esiste un form commenta alla fine dell’articolo).
Stiamo uscendo fuori tema però.. L’idea dell’argomento mi è partorita facendo caso alla quantità enorme di canzoni che ascoltiamo che vengono disannunciate alla radio come prodotte da un artista, per poi scoprire che sotto sotto si cela il nostro dj preferito (che però se è il nostro preferito lo dovremmo sapere). Non è vera e propria ghost production ma avviene quando un altro produttore non risulta come artista del brano ma figura nei crediti, nel written by, nella production. Facciamo degli esempi concreti anche per renderci conto da quanto sono “fuori” certi nomi che fino all’anno scorso non sapevamo esistessero, o fossero solo UNDERGROUND e non MAINSTREAM (bellissime parole che il giornalista figo utilizza). Nel 2011 esce il secondo album in studio della fortissima in quegli anni Lady Gaga. Ecco, nell’album intitolato “Born This Way” viene registrato come co-produttore, tra gli altri, William Grigahcine, conosciuto anche come DJ Snake. Incredibile venire a conoscenza del fatto che un artista che scopriamo ora lo ascoltavamo già 5 primavere fa.
Curioso anche sapere che “Take My Breath Away” dell’anno scorso di Alesso non è solo sua ma è anche di quel pazzo (in senso buono) di Dillon Francis.
Altro esempio che qualcuno sa già o forse ha avuto dei sospetti è il pezzo dei Black Eyed Peas del 2009 “I Gotta Feeling”. Perché nel video compare il simpatico dj capelluto che in quegli anni sì era famoso per la sua “When Love Takes Over” (che peraltro è scritta anche dalle gemelle Nervo) ma non così osannato come negli anni a venire, David Guetta? Be, risposta ovvia ormai, la tastierina che si sente di sottofondo, come la maggior parte dei suoni della canzone sono i suoi. Diamo a quel genio di Will.I.Am il merito di averlo scelto nel team della produzione che ha venduto più di 10 milioni di copie nel mondo.
Comunque sono tantissimi gli artisti o i dj che oggi sono famosi ma che già dietro le quinte lavorano da tempo. Un altro caso studio interessante è quello di KSHMR. Tra il 2003 e il 2013 un duo di musica hip-hop e indie-pop dal nome The Cataracs calcava la scena musicale statunitense, e non solo, ed era formata dal cantautore David “Campa” Benjamin Singer-Vine e Nile “Cyranizzy” Hollowell-Dhar. Quest’ultimo prese col tempo l’alias di KSHMR. Questo è il classico caso di come l’EDM in questi ultimi anni abbia influenzato così tanto tutti gli altri generi musicali, e vuoi la scena così affascinante, vuoi i soldi, molti artisti si sono convertiti al diavolo. Ovvio, uno su cento fa questo passaggio, ma se uno come KSHMR produce assieme ai DVBBS e Borgeous “Tsunami” e questa diventa una delle hit progressive house di quel momento, uno ha la conferma che quello sarà il suo mondo per un po’ di anni se non per sempre.
Quando si parla di produzioni fantasma è un attimo far scendere una goccia fredda dalla fronte del dj che da anni esce con pezzi che manco si ricorda chi e quando glieli ha prodotti. Ma penso di essere stato buono non soffermandomi su certi aspetti, facendo una virata enciclopedica lungo l’articolo. Purtroppo ora che non si vendono più dischi fisici non si curiosa più nel libretto dietro la copertina del cd in cerca di chicche o crediti che l’artista fa. Però vi do un consiglio: provate a schiacciare col tasto desto su informazioni del brano che avete scaricato dallo store. Ah perché c’è gente che li compra i brani dagli store?! 😉
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Architetto di giorno, esploratore della club culture di notte. Appassionato di musica elettronica, radio e music-travelling, puoi trovare piccoli stralci della mia vita sul mio Instagram @djacopo93
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