Cronaca di una serata tanto magica quanto agognata: il primo live Italiano in gruppo per gli svedesi.

Per chi ama gli Swedish House Mafia come noi illustrare quanto sia stata epica la tappa italiana del tour è impresa piacevolmente impegnativa che comporta un lucido equilibrio fra la quantità di meritati elogi e l’esigenza editoriale di contenerli in quelle che saranno troppe poche righe per arginare un fiume in piena di emozioni.

Il vortice adrenalinico assume un senso logico quando, salendo le scale del Mediolanum Forum di Assago a Milano, ognuno di noi ha riavvolto i frame audio e video dell’epoca d’oro scritta dai 3 top dj svedesi: un action movie coinvolgente con un fermo immagine di cinque anni, prima del nuovo “play” di cui tutti stiamo godendo!

Durante le loro esibizioni Sebastian Ingrosso, Steve Angello e Axwell suonano “We Come We Rave We Love”. Proprio col nome di Ravers identificano i loro fans, festaioli che cantano felici agitando le braccia al cielo e abbracciandosi o saltando in un trasporto di emozioni che li proietta in una dimensione di amore ed entusiasmo.

Il Mediolanum Forum è il ritrovo tanto atteso di tutti i ravers italiani. Sono fans che come già visto in altre tappe del tour coprono una forbice anagrafica ampia rispecchiante la durata e l’intensità della carriera dei tre famosi producers. Sono ragazzi e ragazze che per anni hanno girato i migliori club dello stivale per seguire i live-solo di Steve di Seb o di Axel (gli aficionados ne parlano proprio come si parla di un miglior amico). Una minoranza di loro sono tra i fortunati che hanno attraversato persino i confini per assistere agli eventi internazionali dei tour precedenti spesso in occasione dei migliori festival di musica elettronica.

Ammirata la capienza e l’efficienza organizzativa del palazzetto sono già sugli spalti a compiacermi prima del set elegante e avvolgente di Andrea Oliva e poi di quello potentissimo del brasiliano Vintage Culture. Resto meravigliato dalle belle esibizioni ma anche dalla poca affluenza. Per quanto sia una giorno feriale dato l’annunciato sold-out, la folla è ancora troppo poca in rapporto all’orario. Eppure stiamo parlando di due top dj-producer acclamati oltre confine alla portata dello stesso ticket, qualcosa nella mentalità del pubblico italiano ancora va migliorata!

Il momento fatidico si avvicina, una coppia di ragazzi chiede il posto, lei è in dolce attesa eppure non vuole perdersi questo momento agognato dalla reunion del 2018 perché racconta, si sono conosciuti e poi sposati proprio ballando le hit degli Swedish. Altre crew di ragazzi scendono le gradinate, indossano t-shirt con il logo dei tre cerchi neri, alcuni le felpe della Refune della Size o della Axtone (labels dei tre producer). Intanto il tendone nero si chiude intorno allo stage e tutti ci chiediamo a cosa serviranno i braccialetti led consegnatici al varco.

Ho il tempo di ripensare un attimo alla dance del primo lustro del nuovo millennio arricchita dal french touch ma noiosamente povera di nuove tracce “sgrana-padiglioni auricolari”. È proprio in quel periodo che di conseguenza e per fortuna conosco i primi remix e le prime produzioni di Angello, Ingrosso ed Axwell, attraverso qualche download da E-mule o video caricati su MySpace.

L’interesse e la fama dei tre cresce costantemente fino al 2009. E’ l’anno che segna il decollo del “bombardiere” battente bandiera svedese che nei successivi tre anni avrebbe sganciato hit in tutte le classifiche mondiali, diventando un brand da cui prendere spunto ed uno stile produttivo dal quale hanno pizzicato altri illustri producer.

“Can You Feel It” echeggia più volte e finalmente i braccialetti bianchi prendono luce sincronizzati fra loro e con lo stage; gli smartphone registrano e si levano circa 12000 “WOW”. Il tendone si abbassa mentre le casse liberano l’elettronica che arriva a rimbombarci nel cuore e nello stomaco, intanto gli occhi sono rapiti dal gioco ipnotico dei potentissimi led (al punto che Ingrosso non toglie più gli occhiali scuri). E’ iniziato il meraviglioso Inferno Paradisiaco di luci e suoni nella tappa di Milano del loro World Tour per l’album Paradise Again!

Mentre la prima traccia si mixa con le hit “It Gets Better” e “Greyhound” tutti i led diventano blu con “Miami 2 Ibiza”. Gli occhi sono lucidi dall’emozione ma possono osservare la scenografia dello stage che si erge mentre il fumo si dissolve. C’è una lunga consolle futuristica sormontata da un solo enorme cerchio che giostra sui tre inclinandosi e incrociandosi con i cerchi di luce al suo interno concentrici. Steve Seb e Axel si alternano nelle proiezioni sui mega ledwall, ma quel cerchio ora unico e dai contorni più marcati simboleggia anche l’unità del gruppo, con all’interno tre personalità e tre stili diversi ma la Swedish House Mafia è tornata ed è unica “This time is for life” .

Il set continua, “Sacrifice/Knas/Lifetime/Antidote” mixate con “Tell Me Why + Frankenstein/More Than You Know/Teasing Mr. Charlie”, i fasci di luce sono penetranti si alternano con giochi pirotecnici e mentre mi rispecchio in come il trio dei sogni abbia cambiato look e aspetto fisico, scattano altri “WOW” ancora più forti: il set è un Inferno avvolto da giochi di fuoco. Le fiamme sono immortalate da tutti, incluso Andrea Oliva (nel frattempo mischiatosi come altri vip tra la folla) il primo a farlo sul suo profilo Instagram. E’ la prima volta che al chiuso di un palasport si manifestano virtuosismi di tale epicità!

https://www.youtube.com/shorts/7DaAyGBB49M

 

Improvvisamente il buio ed un solo fascio di luce rosso si sincronizza con i nostri braccialetti è il momento di Redlight, la voce inconfonfibile di Sting riecheggia sugli spalti.
Lo show va avanti intervallato dai messaggi dei tre, suonano le allegre “Dream Bigger/Don’t Go Mad/For Sale” che si amalgamano in maniera stupenda pur essendo tracce diverse fra loro. La produzione musicale degli Swedish House Mafia nel tempo è stata variegata; in fondo il famoso pittore Francis Picabia diceva “Per aver idee chiare bisogna cambiarle come le camicie”.

C’è lo spazio per la mega hit One e per “ballate” strappalacrime e strappa-voce come “Calling/Reload/ Sweet Disposition/In My Mind”, momenti e minuti della serata paradisiaci eletti unanimemente ed in assoluto.

 

E poi c’è “Leave the World Behind”, “AHHH” quel primo “missile” griffato Swedish House Mafia (con la collaborazione di Laidback Luke): un inno alla spensieratezza potenziato dal riff di piano e ritmo progressivo, la mente vola al video da sogno della settimana di Miami Music Conference fatta di feste pregne di ragazzi e ragazze allegri e prorompenti.

Pochi istanti per i flashback è il turno di “Moth to a Flame”, questa volta è la voce di THE WEEKND che si attacca agli anelli del forum.

Siamo tutti in estasi ma vorremo che non finisse mai, quei braccialetti sono più simili ad un filo che ci lega tutti idealmente fra noi e con i nostri idoli sul palco, suonano “Turn On The Lights Again…/Heaven Takes You Home” e qualcuno si chiede se sullo stage italiano possa salire una guest star come avvenuto nelle altre tappe del tour mentre si battono le mani e si cercano gli sguardi vicini dell’amico della compagna o del fratello.

https://www.youtube.com/shorts/E1WRbd37klM

 

Ed eccoci qui, tutto buio persino gli schermi degli smartphone, un timido coro da club “se non metti l’ultima noi non ce ne andiamo” ,dura poco perché dal fondo si alza la voce di Axwell che annuncia Zlatan Ibrahimovic quarto membro per una notte e per una traccia; ripartono i led e l’ultimo giro di giostra del cerchio magico e suona “Don’t you worry Child” mentre i 3 riprendono posto per l’ultima traccia insieme ad un impacciatissimo Zlatan incantato dalla folla cantante.

 

Ormai l’Inferno Paradisiaco è concluso e tutti scendono le gradinate ordinatamente. Qualcuno compra dal Merchandising, qualcosa che in tutta sincerità sembra troppo caro per la poca estetica e qualità; ma siamo giunti qui per altro e siamo stati golosamente sfamati. I residenti si incamminano verso il ponte della metro che come in poche altre realtà nazionali arriva all’ingresso dei tornelli.

Il sentimento comune e l’eco dei commenti è unanime verso l’epicità, tutti riavvolgiamo il nastro della Golden Age della Swedish House Mafia con la soddisfazione di aver vissuto sulla pelle, negli occhi e con gli organi vitali tutto quello che prima avevamo ammirato sognanti nei docufilm Take One e Leave The World Behind, stanotte abbiamo partecipato alla storia. Soddisfazione confermata al mattino seguente, visto che l’imponente macchina dello show ha subito dei danni che comporteranno la cancellazione temporanea delle successive date (che fortuna che sia successo dopo)!
Siamo stati i come i bambini che vanno al circo, abbiamo gioito di sorpresa e allegria, abbiamo tirato il fiato col fuoco e ci siamo emozionati ammirando tre giocolieri magici.

GRAZIE SWEDISH HOUSE MAFIA!

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