Per l’ultimo appuntamento del 2022 con NextGen, la nostra rubrica mensile che vi porta alla scoperta dei giovani talenti EDM di casa nostra, abbiamo deciso di scoprire di più su Yvvan Back, nome d’arte di Ivan Melega, artista originario della provincia di Padova e tra i 100 artisti italiani più seguiti, con oltre 300.000 ascoltatori mensili e più di 4 milioni di streams su Spotify. La sua “Mucho Mambo” è stata inserita anche nella tracklist di una puntata dello show “Emigratis” e recentemente ha ricevuto un encomio speciale da parte del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

Come è nata la tua passione per la musica? Penso che tutto sia nato circa quando avevo 3 anni, ovvero quando i miei mi comprarono alcuni album di Adriano Celentano. I miei genitori mi raccontano che cercavo di imitarlo! Successivamente mi sono appassionato all’arte, al disegno ed alla pittura e cercavo di mettere in pratica tutto questo ascoltando musica. Durante la terza media ricordo che il nuovo professore ci disse di portare a scuola il nostro strumento preferito ed io portai la chitarra. Il caso volle che proprio durante quel periodo, nel mio paese prese il via un corso di chitarra e decisi di parteciparvi.

Ti sei quindi avvicinato al mondo della musica elettronica in un secondo momento. Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a questa decisione? Devo confessarti che all’inizio, la musica elettronica non era parte di me, in quanto avevo l’impressione che tutte le tracce fossero uguali. Gli ultimi anni delle superiori però spinto da alcuni amici, decisi di provare a cimentarmi con produzioni EDM, probabilmente per cercare la mia personale “impronta sonora”, appunto perché sentivo l’esigenza di esprimermi e di farlo con qualcosa di diverso da quello che avevo ascoltato fino a quel momento.

Quali pensi siano gli elementi che caratterizzano le tue sonorità? Sinceramente credo che una mia traccia sia riconoscibile dalle progressioni degli accordi e delle melodie e da elementi come suoni ed effetti particolari.

Come sei arrivato alla Spinnin’ Records? Durante quel periodo ero un accanito fan della Sosumi Records e della Kryteria Records. Mandai ad entrambe 5 demo, alle quali non ottenni mai risposta, prima di uscire nel 2019 su Spinnin’ Records.

Sappiamo che sei della provincia di Padova. Come è la situazione musicale dalle tue parti? Personalmente credo che qui manchi un po’ il pensiero che il dj deve anche “fare cultura”. Troppo spesso noto che i pezzi che si sentono nei locali sono sempre gli stessi e che ci si adagia su quello che viene passato nelle varie classifiche streaming. Credo manchi un po’ la volontà di proporre qualcosa di nuovo e che si preferisca rimanere su quello che la gente conosce bene, anche se devo dire che ho notato come ultimamente alcune radio stiano cercando di proporre più tech house nei loro programmi.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Purtroppo non posso fare spoiler ma posso dire che sono al lavoro su molto nuovo materiale, che sarà una continua sperimentazione, anche grazie ad alcune collaborazioni particolari sulle quali sono attualmente al lavoro. Ci sentiremo sicuramente ancora, nel frattempo continuate a seguirmi!

 

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