I SIDEPIECE sono sicuramente uno dei progetti in più rapida crescita nell’intera scena dance/musica elettronica, contando oltre 500 milioni di stream totali su perle da club come “Acrobatic”, “Temptation” e “1, 2 Step” solo per citarne alcuni e nominati ai Grammy per il Best Dance Recording 2021 “On My Mind” con Diplo.
Una coppia di amici, Dylan Ragland e Ricky Mears, già famosi per i loro progetti solisti Party Favor e Nitti Gritti.
Durante la pandemia hanno deciso di iniziare un nuovo capitolo insieme con un sound diverso da quelli che avevano da solisti. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrarli al Tomorrowland Belgium 2022 durante il primo fine settimana della 16a edizione, subito prima della loro esibizione sul palco dei Crystal Garden ospitato dall’etichetta discografica Higher Ground di Diplo.
Abbiamo parlato di un po’ di retroscena, un po’ di sensazioni e alcuni spoiler sul prossimo futuro.

  • Entrambi avete ottenuto un enorme successo con i vostri progetti solisti, Ricky come Nitti Gritti e Dylan come Party Favor. È innegabile che in soli 3 anni anche il progetto SIDEPIECE abbia raggiunto una posizione di rilievo nel panorama dance/elettronico. E adesso? Quali sono i prossimi passi e quali obiettivi hanno i SIDEPIECE in termini di collaborazioni?

Dylan: Siamo super felici perché, quando abbiamo iniziato, siamo stati in grado di avere rapidamente fan in tutto il mondo. E come hai detto, entrambi abbiamo i nostri progetti. E quando ci siamo incontrati, penso che siamo stati in grado di dire: “Ehi, ci concentriamo molto sul suono e sulle cose”. E penso che i fan lo abbiano visto e sentito e siano stati in grado di apprezzarlo e gravitare verso di esso. Quindi siamo così grati di essere qui a Tomorrowland, uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati quando abbiamo iniziato.. ed eccoci qui.

Ricky: Penso che una cosa interessante sia che abbiamo appena terminato un tour un paio di mesi fa durante il quale abbiamo fatto il nostro “Kiss and Tell” tour, che è composto da quattro o cinque grandi produzioni. In effetti avevamo tutto il team al completo! E stiamo per fare un altro paio di tappe il prossimo autunno. Quindi è stato un grande passo avanti, per noi perché avevamo le nostre intro, canzoni che dovevano essere eseguite con determinate luci, immagini e tutto il resto. Quindi è stata una specie di nuova interpretazione per noi. E questo non lo proponiamo ovunque andiamo, ma è la cosa più eccitante che penso guardando avanti, oltre alla nuova musica, i laser e strumenti che corrispondano alla musica. È stato davvero divertente.

  • Da quando vi abbiamo dedicato un articolo “Tutto quello che devi sapere su”, vorremmo chiedervi di più, come fotogrammi e ricordi migliori/divertenti delle vostre prima studio session e esibizioni dal vivo insieme e le difficoltà/strutture che avete incontrato rispetto che lavorare da soli.

Ricky: Voglio dire, non abbiamo nemmeno iniziato, immagino che la parte divertente sia che abbiamo iniziato su Internet coi messaggi su Twitter e non abbiamo fatto una vera sessione probabilmente per alcuni mesi in realtà.

Dylan: Abbiamo iniziato ed era tutto online. Anche se viviamo entrambi negli Stati Uniti, lui vive in Florida e io vivo a Los Angeles. Quindi andavamo avanti e indietro, inviavamo idee. Penso che quando siamo entrati in studio abbiamo fatto due o tre dischi e siamo andati d’accordo molto rapidamente. Sai, parte di ciò che fa funzionare così bene questo progetto è che siamo anche amici, quindi quando lavoriamo, si sta facendo musica tra amici, perciò non sembra un lavoro.

Ricky: Penso che la parte più semplice sia che, poiché si è in due, puoi fare affidamento sull’altro: “Ehi! Non so se è una merda o se va bene, quindi dimmi”. C’è un confronto e poi lo finiamo. E’ davvero bello avere un partner che viene da progetto solista, perché è sempre come se dovessi fare tutto da solo più o meno. Quindi penso che la parte migliore sia che abbiamo imparato a renderci le cose facili con noi stessi e non ci pensiamo troppo. E’ un rapporto tipo “Ehi! Se sono bloccato, provaci. Se sei bloccato, ci proverò io. Quindi abbiamo praticamente semplificato la vita a noi stessi. Non abbiamo avuto troppe difficoltà al riguardo, perché ogni volta che uno di noi è bloccato, l’altra persona può intervenire.

 

  • La vostra firma sonora è degna di nota anche se non così evidente alle orecchie meno allenate. Dopo tre anni, come intendete consolidarla? Sarà contaminata dalle influenze afro-latine che si stanno rapidamente espandendo nel mercato o mescolato dagli stili dei vostri progetti solisti?

Dylan: Penso che ascoltando la nostra musica e molte delle cose che abbiamo in uscita o inedite, siamo sempre stati ispirati da molte cose diverse, da tutto il mondo. Ricky ha già prodotto musica latina e io ho prodotto altre cose. E quindi penso che la cosa bella sia che entrambi veniamo un po’ fuori dall’House, all’inizio, dai nostri progetti solisti. Quando ci riuniamo, siamo in grado di avere una visione unica della musica, e di unire diverse esperienze del mondo. Ricky ha vissuto ad Haiti per un po’. E quindi ha un sacco di spunti davvero interessanti da questo. Quindi penso che, per noi, non sia importante concentrarci necessariamente su quali tendenze stanno funzionando, ma ci ispiriamo sicuramente ad altri produttori, altri artisti, e proviamo a fare, sai, cose che suonano come SIDEPIECE e come nient’altro.

Ricky: Penso che anche questa sia la chiave. È come per SIDEPIECE, siamo arrivati al punto in cui possiamo fare quello che ci piace. E può essere modellato in un certo senso da ciò che ci piace, prima, per poi entrare in profondità nelle cose. Perché va bene seguire determinate tendenze se sono cool, se sono buone tendenze e vuoi provarle. Come hai detto tu, amo la musica latina e abbiamo un paio di dischi house che presentano voci ispaniche, brasiliane, come portoghesi, perché è divertente. Ma finché prima ci piace, allora va bene. Ma se lo fai solo per farlo, allora non ha senso.

Dylan: Genuino.

Ricky: Esattamente. E’ genuino. Quando facciamo qualcosa, facciamo solo cose che ci piacciono. Quindi, se lo senti e suona come nient’altro, sappi solo che ci è piaciuto o non lo faremmo uscire.

  • Entrambi avete già suonato qui e quest’anno sarete sull’Higher Ground Stage di Diplo. Ma cosa rende Tomorrowland uno dei festival più iconici di sempre?

Ricky: Penso che sia davvero il posto più ”diverse” di sempre. Perché per me trovi più nazioni di qualsiasi altro festival. E abbiamo suonato in molti festival e penso davvero che questa sia la folla più diversificata di ogni paese. Vengo da Miami e un gruppo di ragazzini mi riconoscevano, “Yo, vai a Tomorrowland?” E io tipo, sì. E sono tutti della Florida come dove vivo e poi ovviamente di tutti i paesi europei. Persone dal Sud Africa, persone dal Brasile, persone da tutto il mondo. Quindi, questo è quello che penso sia un grande fattore decisivo e motivo per cui è così unico, è come se fosse davvero il più grande dei meltin pot dei festival.

Dylan: E penso che anche per noi sia speciale, perché tecnicamente questo è il primo spettacolo di SIDEPIECE in assoluto in Europa. E non solo Tomorrowland ma Europa, non abbiamo mai suonato qui. Questo è il nostro primo spettacolo. Quindi è molto, molto speciale.

 

  • E speriamo di vedervi anche in Italia!

Si, dobbiamo decisamente venire in Italia. Torneremo. Torneremo sicuramente anche per quello. Metteremo sicuramente una buona parola con il booking del Sud Europa 😉

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Grazie Tomorrowland per l’opportunità e ai Sidepiece per la disponibilità!

youBEAT interview SIDEPIECE at Tomorrowland Belgium 2022 - w1