Sono passati ormai tre mesi dallo stop della nightlife italiana e del mondo degli eventi live, lasciando solo il buio della notte a dominare le tarde ore delle strade e il cui silenzio, anche in termini di soluzioni e supporto, è diventato il grido di migliaia di professionisti del settore.
Novanta giorni che pesano come anni sulle spalle degli organizzatori, nazionali e internazionali, che si vedono costretti alla cancellazione di eventi il cui lavoro era stato (per gran parte di essi) già avviato da mesi, facendo tabula rasa e ricominciando da zero.
Con il d.P.C.m. del 17 Maggio il governo lascia intravedere un flebile lume alla fine del tunnel, con la riapertura di cinema e teatri dal 15 Giugno ma glissando ancora una volta su discoteche e sale da ballo, il cui fato verrà riposto, con molta probabilità, nelle mani delle singole regioni (ad eccezione della Sicilia, che bruciando le tappe ha già fissato la riapertura all’8 Giugno).
Mentre la stagione estiva si avvicina, e con essa lo spettro di miliardi di fatturato andati in fumo e di innumerevoli realtà che non riusciranno a sopravvivere, l’associazione Assomusica ha deciso di posticipare al 2021 tutti i concerti dei prossimi mesi per cause di sicurezza, assestando l’ennesima batosta a un settore ormai allo stremo.
La celebre app Xceed ha cercato di dare delle risposte alle domande irrisolte di questa crisi, con un’indagine internazionale mirata a imprese e consumatori che ha visto la partecipazione di oltre 3500 individui, tratteggiando un quadro lugubre in cui l’impatto del Coronavirus ha costretto al licenziamento di oltre la metà della forza lavoro degli impiegati, con impatti devastanti e lasciando nello sconforto oltre il 65% degli organizzatori che reputano inadeguate le misure attuate dai dei rispettivi governi per fronteggiare la crisi.
Se il panorama non è sicuramente dei migliori, con indici di ripresa che guardano già al 2021 e ritorni alla normalità pre-COVID fissati non prima della prossima stagione, una speranza brilla più forte di qualsiasi recessione: il nostro bisogno fisiologico di uscire.
Ultimo in ordine cronologico ad essere rinviato purtroppo è il festival italiano per eccellenza: Nameless Music Festival, le cui speranze di ripartire dopo aver spostato l’evento a fine Agosto erano tanto flebili quanto ricche di speranza; troppo rischioso, sia per il pubblico pagante che per le decine di artisti nazionali e internazionali.
È proprio il patron di Nameless stesso, Alberto Fumagalli, a svelare i retroscena della sofferta scelta a “La Provincia Di Lecco” e ad anticipare la tetra realtà che ciò comporterà: non solo lo spettro di un fatturato ridotto del 90% per la società, ma anche 7 milioni di Euro di possibile indotto andati in fumo per Annone e comuni limitrofi che, come Barzio e la Valsassina negli anni scorsi, sarebbero stati i maggiori beneficiari dall’organizzazione di un evento che, oltre a portare più di 80.000 spettatori, avrebbe dato lavoro a oltre 500 persone.
Ma una volta toccato il fondo si può solo risalire, no? Beh, quasi.
L’emergenza COVID-19 ha messo in ginocchio l’intera nazione e in pochi ne sono rimasti immuni (economicamente parlando, chiaramente), ma le difficoltà nel riaprire un settore che vive di contatto fisico e di aggregazione, unite a decreti ministeriali che sembrano ignorare la più grande crisi che questo mercato abbia mai vissuto, non aiutano certamente una ripresa così difficile.
Come denuncia sempre Alberto Fumagalli sul proprio profilo Facebook,
“Le aziende che producono eventi, siano essi concerti, fiere, rappresentazioni teatrali o quant’altro lavorano in prevendita.
Ogni biglietto venduto in prevendita non va a corrispettivo nel mese della vendita, ma nel giorno in cui si svolge l’evento stesso.
Questo significa che, stante la regola del calo del 30% del fatturato/corrispettivi nel mese di Aprile, TUTTE le aziende operanti nel mondo degli eventi rischiano ancora una volta una clamorosa esclusione dai contributi del nuovo DL.”
Suggerendo poi una soluzione che possa avvantaggiare tutti:
“Tutte queste stesse aziende hanno una specie di registratore fiscale telematico da oltre 10 anni (quasi 20 se non erro).
Agenzia Entrate e SIAE possono facilmente determinare i valori dei biglietti emessi nel mese di Aprile.
Potreste permetterci di utilizzare la reportistica dei sistemi di biglietteria omologati per dimostrare il calo del fatturato.”.
L’altra faccia della medaglia di questo mercato è composta dai suoi consumatori: migliaia se non milioni di ragazzi che si sono visti privare della libertà di poter uscire, di poter assistere a un qualsiasi concerto, di potersi trovare in discoteca e di ballare insieme, lasciando un vuoto dentro che ha alimentato una fame sociale immane, fame che solo gli eventi che ci sono stati tolti possono saziare.
La ripresa sarà lunga, difficile e in ripida salita, ma sarà proprio questa normalità negataci che farà da carburante per ripartire. Siamo pronti ai blocchi di partenza per tornare, uniti. Senza distanze di sicurezza, senza capacità ridotte, senza thermo scanner, senza compromessi.
La propensione simbiotica tra la musica e il suo pubblico ci ha insegnato che nessuno dei due può sopravvivere senza l’altro, e questo è il momento di dimostrarlo, insieme.