Nell’immaginario comune Firenze è una grande ed illustre bottega, un pò come se il tempo non fosse mai passato. Patria di maestri, artigiani ed autorità d’ogni sorte racchiuse in un immacolato borgo medievale che attira su di sè gli occhi di tutto il mondo. Il tempo porta con sé mode, abitudini e costumi ma, proprio come nei secoli scorsi, non scalfisce minimamente lo spirito artistico e creativo di questa città. Cosci di questa innata intangibilità, Firenze ha difatti ospitato, lo scorso weekend, uno dei tanti eventi che la consacra al centro di una determinata disciplina: la musica elettronica. Un totale di oltre 50.000 persone – di cui il 30% di nazionalità straniera – è confluito nel capoluogo toscano per assistere all’edizione 2022 di Decibel Open Air.

 

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Un successo senza precedenti, che volge ancora una volta a favore della legittimazione della città come cardine nazionale – ma mai come quest’anno “internazionale” – del panorama elettronico. In questo breve articolo, andremo a fare una disamina personale della nostra esperienza targata Decibel, ma anche Elrow e soprattutto Terminal V.

LINE UP

Semplicemente stellare! Nessun altro giudizio ammesso; lo confermano i 50.000 ospiti da doppio sold out. Nomi di massimo calibro come Paul Kalkbrenner, Amelie Lens, Richie Hawtin, Caribou, Vitalic, Overmono. Nomi del nostro amato – ed apprezzatissimo – panorama musicale come 999999999, T78, Giorgia Angiuli, Cosmo, Marco Carola. Ma anche ospiti esotici ed in rampa di lancio assoluta come quel folle di I Hate Models, l’animo latino di WADE, la stasi di Kolsch, l’atmosfera di Klaus e Giulia Tess. Incredibilmente affascinante, inoltre, e di ottimo auspicio, il fatto che l’utenza fosse estremamente preparata e competente sulla variegata offerta artistica. Ennesimo segno che Firenze ribolle di cultura musicale di nicchia e non, tramutandosi in meta di tanti pellegrini dell’elettronica.

 

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LOCATION

Location poco più interna rispetto alla scorsa edizione di Decibel Open Air svoltasi all’Ippodromo delle Cascine. Meno dispersiva, per giunta più “controllabile” e protetta dall’afa estiva. Tantissimi punti ristoro/bevande e molta possibilità di scelta. Il minor spazio ha permesso una copertura efficiente dello staff di sicurezza, che fortunatamente non è mai dovuto intervenire salvo un singolare caso durante l’euforico set dei nostri 999999999. Solo in rari casi e da determinati punti di ascolto, si poteva percepire un leggero accavallamento di sound dal main stage e lo stage Elrow/Terminal V, che comunque non hanno compromesso l’acustica.

 

FESTIVAL

La scelta dei tre (diciamo anche quattro) palchi ha avuto l’effetto sperato. Il mainstage DOA è stato assolutamente mozzafiato, con visuals e giochi di luce che non fungevano solo da semplice contorno. Il Sabato grande spettacolo targato Elrow dove si sono susseguiti DJ Set da fare seria invidia al mainstage a ritmo di Tech House, una quasi costante del primo giorno. La Domenica invece ha dominato la Techno del brand scozzese Terminal V, con annesso team al completo per testare il calore nel pubblico italiano. Semplicemente stupendo invece l’Anfiteatro convertito a stage: atmosfera surreale e scenografica, sound ricercati e coinvolgenti.

Esperienza di festival come pochissime altre, almeno nel nostro paese, perché mai avevamo potuto constatare una simil preparazione da parte degli organizzatori, così come dei partecipanti. Unico rammarico è che si debba attendere un altro anno per avere il bis.. a proposito: le date dell’edizione 2023 di saranno confermate a breve, per cui stay tuned!

 

 

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About Matteo Florio

Fiorentino, laureato in Mediazione Linguistica e Culturale, bass-addicted, bass-lover, bass-head.. insomma: BASS. Vivo la mia vita con un paio di cuffie alle orecchie e cerco di raccontare a 360° la mia più grande passione: la Musica Elettronica. Ah, e mi piace deadmau5.

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