Dancing. Al di là del pensiero comune, l’EDM è indissolubilmente legata al ballo.
Non a caso infatti, nell’acronimo EDM, è presente anche la parola dance che si riferisce non solo ad un genere musicale ben preciso, determinato da sonorità che sono nate alla metà degli anni ’70 e sono attualissime ancora oggi, ma anche alla danza in senso lato.
Non si può negare che, guardando filmati di festival o di serate in club e discoteche, le persone principalmente saltino oppure ondeggino da un lato all’altro. Ma è risaputo, però, che ogni epoca della musica dance è caratterizzata da un preciso stile di ballo.
Dopo aver attraversato la fase della Disco Dance negli anni ’70, la House Dance negli anni ‘80 e la Jumpstyle (praticata ancora oggi da chi balla al ritmo di hardstyle e hardcore) negli anni 90/2000, analizziamo il rapporto esistente tra danza e musica elettronica ai giorni nostri.
What about now?
Ad oggi, oltre alle danze sopracitate, una delle più praticate dai ballerini amanti di musica elettronica è la shuffle. Nata nell’ambito della street dance, è un insieme di movimenti di mani e piedi che, in un gioco complicato di coordinazione ed equilibrio, danno origine a vere e proprie coreografie. È solo nel 2011 però che, grazie a Party Rock Anthem degli LMFAO, questa danza si diffonde ovunque, riscuotendo un successo planetario. Con il tempo sono nati poi sottogeneri e varianti come il cutting shapes (anche titolo di un brano di Don Diablo, divenuto celebre proprio per il video in cui la ballerina protagonista si cimenta in questa danza) che si è diffuso inizialmente all’interno dei generi future house e tech house.
Altra tendenza molto diffusa negli ultimi anni deriva proprio dai dj che, mentre suonano i propri pezzi in console, seguono il ritmo della musica con movimenti particolari che li contraddistinguono. Pensiamo a Fisher che oscilla la mano al ritmo di Losing it (mossa che è diventata un must agli eventi tech house), a Will Sparks che balla la Melbourne Shuffle o a Timmy Trumpet che molto spesso viene filmato mentre accenna passi di Jumpstyle.
E i social?!
Oggi chiunque può danzare come meglio crede ed è invitato a farlo grazie alle numerosissime challenges nate sui principali social media (primo tra tutti TikTok che ha reso balletti facili e immediati dei veri e propri trend mondiali).
Questo ha inoltre permesso ad alcuni brani EDM ancora sconosciuti ai più di spopolare e diventare delle hit (Roses remix di Imanbek, Pyro di Castion, Ily di Surf Mesa, Better di Valentino Khan, Head Shoulders Knees & Toes degli Ofenbach, solo per citarne alcune).
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Per tutti coloro che vogliono approcciarsi al mondo della danza EDM, sono presenti vari profili Instagram di ballerini che realizzano quotidianamente dei reels con tutorial su come muovere i primi passi. Alcuni di loro, come Gabby J. David, sono diventati talmente famosi da partecipare ai videoclip musicali dei loro artisti preferiti.
Dancing is what to do!
Nonostante tutti i vari tipi di danze, dobbiamo considerare che il ballo proviene dall’anima ed è scaturito dalle vibrazioni che la musica ci trasmette. Pertanto non c’è una regola ben precisa o un momento più adatto rispetto ad un altro per danzare. Quando ci troviamo ad un festival e il dj suona la nostra canzone preferita è impossibile non lasciarsi andare!
@arinaluisa With my GIRLSSSS🧡 #shuffle #dance #fun #street #dance #trend #fy #fyp #viral #shuffledace #walk
♬ Bang Bang – RITA ORA & Imanbek
Purtroppo la pandemia di Covid-19 ci ha privati della possibilità di partecipare a qualsiasi evento di musica, obbligandoci a rimanere distanti. Come dice The Blessed Madonna nel brano di Fred Again.. “Marea” <We’ve lost dancing> (abbiamo perso la danza) ma aggiunge anche: <what comes next, will be marvellous> (quello che verrà dopo sarà meraviglioso).
Pertanto, dobbiamo continuare ad essere pazienti perché sicuramente la nostra ricompensa finale varrà tutta l’attesa di questi anni.
– Eleonora Vologni
Laureata in lettere moderne all’Alma Mater Studiorum di Bologna, sono laureanda alla facoltà magistrale di giornalismo e comunicazione, perché da sempre scrivere è la cosa che mi riesce meglio. Vorrei poter unire l’utile al dilettevole e quindi conciliare la scrittura con la musica, le mie più grandi passioni.