L’appuntamento di febbraio con NextGen, la nostra rubrica dedicata ai talenti EDM emergenti italiani vede protagonista KPLR, giovane ragazzo che da Padova è arrivato di recente a pubblicare con HEXAGON, celebre label di Don Diablo.

Ciao Alessandro. Come va in questo periodo? Ti va di raccontarci i tuoi esordi nel mondo dell’EDM?

Ciao! Al momento tutto bene! In questo 2021 mi sto togliendo delle belle soddisfazioni e spero di togliermene tante altre nei prossimi mesi. Tutto è cominciato molti anni fa, parliamo del 2011/2012. Il progetto KPLR è nato nel 2019 con l’obiettivo di arrivare alle label più rinomate del settore. Ho iniziato prendendo ispirazione da artisti come Don Diablo, Retrovision, Raven & Kreyn…tutto il mondo Hexagon del 2018/2019, per capirci! Ho iniziato rilasciando con Future House Cloud e successivamente si sono susseguite Strange Fruits, Beat Dealers, Time Machine, Generation Hex e infine Hexagon, mio vero obiettivo fin dal 2019!

C’è un episodio particolare accaduto durante una tua serata?

Ricordo una serata nel 2018, quando ancora usavo un altro alias. Ero stato chiamato a suonare dalle mie parti ad un festival itinerante e come ospiti della serata avevano chiamato Merk & Kremont. Il festival, piuttosto rinomato, riusciva sempre a riempire le piazza, pertanto le mie aspettative sulla serata erano piuttosto alte! L’idea iniziale doveva essere un B2B con un mio amico venuto appositamente da Milano. Invitammo amici, ingaggiammo una fotografa, il mio amico aveva portato con sé altri amici, insomma, si prospettava davvero una serata top! Ricordo che una volta saliti in console ci trovammo davanti ad una ventina di persone la cui età media si aggirava attorno ai 60 anni! Dopo poco fortunatamente la piazza si riempì ma ricordo ancora oggi che i primi minuti furono qualcosa che definirei “particolare”!

Di recente sei uscito su Hexagon con una traccia in collaborazione con gli Stadiumx. Puoi raccontarci come è nata la cosa?
Hexagon è sempre stato il mio primo vero obiettivo, era anni che sognavo questa release. Devo dire che tutto si è evoluto in modo abbastanza naturale: una volta che ho sentito avere pronto il disco, che inizialmente aveva un vocal free royalty, mi sono reso conto che era molto “Stadiumx style“. Ho deciso quindi di mandarlo a loro e per un paio di settimane non ho avuto nessun feedback. Dopo qualche altro giorno ho ricevuto sia la risposta della cantante, entusiasta di poter cantare su un mio brano, sia degli Stadiumx che mi chiesero gli stems per collaborare. Successivamente Hexagon ha accettato il disco, che, ad oggi, rappresenta la mia più grande vittoria, in quanto ci ho sempre creduto e non mi sono mai fatto abbattere dai “no” ricevuti. Sono consapevole di aver lavorato duramente in questi ultimi due anni, passando la quasi totalità del mio tempo in studio, con il chiodo fisso di voler arrivare ad Hexagon.

In un momento storico come questo, come è cambiato il tuo approccio creativo alle produzioni?

Diciamo che al momento ritengo che varie etichette stiano avendo un momento di confusione in quanto non sembrano avere una linea ben definita e questo spesso si traduce in confusione anche per i produttori stessi. Io personalmente mi sto spostando su qualcosa di un po’ più “radio friendly”. Da più di un anno non frequentiamo locali o festival e non vedendo le piste con persone che saltano e ballano non me la sento di produrre pezzi troppo complicati o troppo ricercati da pubblicare poi su Spotify, praticamente l’unica nostra vetrina al momento. Io sono dell’idea che ad oggi non possiamo basarci su cosa, come e quando si riapriranno i locali. Dobbiamo basarci sul presente e il presente secondo me è rappresentato da Spotify e dalle radio

Quanto stanno incidendo nel tuo caso i social network in questo periodo?

Penso che ad oggi i social network siano senza dubbio una possibilità per mantenere il contatto con i propri fan, ma dall’altra parte dico anche che spesso noi dj e produttori non abbiamo molti contenuti da postare o molto tempo per farlo. Io in questo periodo ne sto approfittando per concentrarmi sulle mie produzioni, quindi magari posto un po’ meno perché voglio dedicare più tempo alle mie produzioni. Diciamo che lascio ad altri il postare cose sui social tutto il giorno, altrimenti non sarei più un producer ma mi metterei a fare l’influencer!

C’è qualche artista con cui vorresti collaborare?

Escludendo artisti come Martin Garrix o Don Diablo, devo dire che sono innamorato dello stile di NUZB. Apprezzo molto anche RetroVision, con il quale ormai è nato anche un bel rapporto di amicizia e poi JLV, che però non ho ancora avuto il piacere di conoscere personalmente. Staremo a vedere!

Puoi anticipare qualcosa in esclusiva ai nostri lettori?

Molto volentieri! A marzo e ad aprile usciranno due dischi che per me sono veramente importanti, uno dei quali in collaborazione con un cantante italiano veramente forte: Roundrobin. Di fatto saranno i primi dischi dove si potranno sentire sonorità più mainstream e non vedo l’ora che escano. Continuate a seguirmi!

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