Durante l’ultima edizione di Nameless Music Festival abbiamo voluto intraprendere un percorso leggermente diverso dal solito: anziché focalizzarci solo ed esclusivamente sugli artisti in line up, abbiamo seguito le figure tecniche che lavoravano “dietro le quinte” della grande macchina del festival, cercando così di capire com’è questo “mondo” visto dall’interno.
Dopo una prima intervista fatta a Sergio Cattaneo, Light Designer di MMS e Show Designer del festival, questa volta vogliamo raccontarvi il percorso e l’esperienza al festival di Roberto Del Baglivo, giovane – ma molto promettente – VJ italiano che sta lavorando al fianco dei nuovi talenti italiani.
youBEAT: Ciao Roberto! In quest’ultima edizione di Nameless abbiamo avuto modo di ammirare i tuoi visual accompagnare alcuni dei set più significativi del festival, partendo dai “rookies” (nuovi talenti) come Marble e EDMMARO. Ci puoi dire come ti sei avvicinato a questo mondo?
Roberto: Ciao ragazzi! Tutto è iniziato qualche anno fa: vicino a casa mia, durante la serata di Halloween, si tenne un grosso evento con diversi ospiti internazionali, tra cui Martin Garrix e Will Sparks. Per la prima volta ebbi modo di vedere queste incredibili animazioni 3D girare su un enorme ledwall e tutto ciò mi colpì incredibilmente, al punto di voler provare a intraprendere questo percorso.
yB: Da quella serata, come hai portato avanti questo percorso? Ti sei ispirato a qualche persona in particolare?
R: Da lì iniziai ad appassionarmi sempre di più a quest’arte, provando a studiare il lavoro che stava dietro a questo tipo di produzioni. Il VJ dell’evento di quell’evento era Lorenzo Depa, attualmente in forza presso lo studio londinese Comix (il cui portfolio comprende i tour di Martin Garrix e Steve Aoki), che da subito iniziai a prendere come punto di riferimento.
Due anni dopo, nel giugno del 2015, si svolse l’ennesima grande edizione di Nameless Music Festival, in quell’occasione mi focalizzai molto sul capire e apprendere ciò che avveniva in regia, guardando come si comportavano i VJ al lavoro, in particolar modo Francesco Barbic (K1LAB) e Depa. Quella stessa sera, entrambi, mi diedero l’opportunità di stare nel FOH (regia) per osservare il lavoro che c’era dietro un festival di queste dimensioni, come funzionava la regia stessa (e come ci si coordina con le altre figure tecniche presenti), inoltre mi diedero molti consigli utili per poter intraprendere al meglio questo percorso.
yB: Hai frequentato qualche istituto grafico per avere le basi che ti permettessero di iniziare questo percorso o hai studiato solo da autodidatta? Eri già appassionato al mondo della grafica 3D?
R: Ero già appassionato alla grafica, ma senza aver mai avuto modo di poterla studiare: quindi ho imparato tutto da autodidatta.
Per quanto riguarda il mio percorso scolastico, invece, ho seguito una strada completamente diversa: ho studiato meccatronica e informatica.
yB: Dallo studio da autodidatta delle tecniche ad essere uno dei VJ di Nameless Music Festival. Come sei arrivato a questo punto? E soprattutto come hai iniziato la tua attività sul campo?
R: Il primo artista che ho seguito – e che seguo tutt’ora – è Kharfi, di cui sono anche molto amico da diversi anni. I primi set di Davide (Kharfi, ndr) si tenevano il sabato pomeriggio presso alcuni locali molto noti nella scena club di Milano e della Brianza, come il The Flag di Biassono (MB) o il Limelight di Milano. Man mano che la qualità dei suoi set cresceva, provavo ad adeguare e modellare la qualità dei miei visual, aumentando così anche le mie “skill” sul campo: ciò permise a entrambi di poter partecipare ad eventi di livello superiore.
Ad oggi, ho la possibilità di lavorare con artisti molto talentuosi come Marble, EDMMARO, Not For Us – a cui ho curato le esibizioni di quest’ultima edizione del Nameless – oltre a Danko e i DROP, ai quali invece ho seguito la parte di realizzazione dei contenuti per lo show al Reload Music Festival.
yB: Come sei arrivato a supportare il live di Merk & Kremont (3 giugno, 2nd day di NMF2017)?
R: Posso dirvi che quando mi è stato chiesto di seguire il loro set per NMF 17 son rimasto veramente spiazzato, non me lo aspettavo. È stata una settimana molto intensa: mi sono occupato del setup della loro esibizione, utilizzando i visuals (sviluppati e girati da Lorenzo Invernici, con delle aggiunte di Beeple), sincronizzando i contenuti video con tutto il resto dell’esibizione (Musica, Pyro e Laser), provando il tutto insieme a loro per capire come strutturare al meglio la parte visiva.
yB: Come è stato lavorare per un set così “importante”, tenutosi tra l’altro in un momento di picco della line up di quella giornata?
R: Mi sono divertito molto, ma ammetto di non esser mai stato cosi teso e agitato come per il set-up di Merk & Kremont: tutte le altre esibizioni che ho seguito durante questa edizione del festival si sono tenute molto presto, dove il pubblico era ridotto e lo spettacolo offerto dal mainstage era minore. Questo, invece, si è tenuto come terzultimo set della giornata più importante (dalle 20.40 alle 21.30), in un momento in cui l’affluenza allo stage era molto elevata e i compiti da svolgere erano maggiori.
Tutte le figure tecniche in regia dovevano lavorare in perfetta sincronia per rendere il tutto impeccabile, eravamo tutti in contatto tra di noi, io ai visuals, Sergio Cattaneo alle luci, i laseristi di Effetto Laser e Fiore di MuoviLaNotte che gestiva tutti gli FX e i Pyro del palco.
yB: Quella di quest’anno è stata la tua prima edizione come VJ presso Nameless o avevi già avuto modo di prendervi parte in precedenza? Hai già seguito eventi di questa portata in passato?
R: Quella di quest’anno è stata la mia seconda edizione di Nameless Music Festival come VJ, lo scorso anno avevo seguito Marble ed EDMMARO, entrambi vincitori del contest. Per quanto riguarda eventi di grossa portata, invece, ho seguito Kharfi – sempre lo scorso anno – in due date molto importanti: gli MTV Digital Days a Torino prima del set di Steve Aoki e alle Cave di Gallipoli prima del set di Skrillex.
yB: A proposito di EDMMARO, come ti trovi a lavorare con un personaggio che propone set esuberanti ed al limite del trash (nell’accezione buona del termine)?
R: Da amante del “trash” mi trovo bene a lavorare con lui, la sua proposta musicale mi permette di dare ampio sfogo alla mia creatività. Per NMF ho messo insieme uno show con dei visuals adatti al suo personaggio e che rispecchiassero al meglio il suo set, preparando delle clip in sincro con la musica, in modo da rendere il tutto ancora più divertente.
yB: Fai parte di un collettivo: 1-800. Potresti parlarci di questo gruppo e di cosa vi occupate?
R: 1-800 è innanzitutto un gruppo di persone legate da una forte amicizia, oltre che dal classico rapporto tra colleghi: siamo come una grande famiglia che si aiuta e si supporta a vicenda per raggiungere i propri obiettivi.
yB: Ultima domanda: hai qualche obiettivo particolare che vorresti raggiungere nel corso della tua carriera?
R: Mi piacerebbe tantissimo poter lavorare in Comix, famoso team londinese che segue gran parte degli artisti della scena EDM più mainstream come Martin Garrix, Alesso, Axwell/\Ingrosso e molti altri. Per quanto riguarda gli eventi, invece, ce ne sono moltissimi dove mi piacerebbe poter lavorare, ma uno su tutti è sicuramente l’Ultra Music Festival a Miami.
youBEAT ringrazia Roberto Del Baglivo per l’intervista
Tecnico informatico di professione, plur addicted and raver per passione.