4 giugno 2018 – ore 2.50

Siamo appena riusciti a tirar fuori la macchina dalla palta del parcheggio. Meno male che c’erano i soliti 4 ragazzi di Trento che ogni anno ritroviamo dentro vestiti da dinosauro. I nomi non li sappiamo ancora, ma ogni volta che incrociamo i loro sguardi gli lanciamo un ciao alzando il mento. E’ sempre un momento un po’ malinconico questo, e non mi va di mettere ancora dell’EDM o della trap. Ora c’è in sottofondo “Old 45’s” dei Chromeo, e Riccardo mi chiede se non sono passato all’altra sponda. E’ stato il mio quarto Nameless, quello dove certe cose sai già che avverranno, ma che altre mica te le aspetti. La pioggerellina mi ha abbassato di nuovo il ciuffo, e mannaggia a lei alcune foto non le posto.

L’ultimo set della Swedish House Mafia a Ultra 2013

“Qual è stato il tuo set preferito?” ci domandiamo a vicenda. “Non lo so, però geniali Merk & Kremont che hanno fatto salire Gianluca Vacchi in consolle”. Ebbene sì, un po’ me lo aspettavo, però che portassero Vacchi nella tana del leone è stata una mossa eroica. Però la gente l’ha presa bene, dietro allo schermo ad insultarlo, e poi erano li con le mani in alto. Però nel cuore rimarrà solo una cosa.. L’avevano già fatto a marzo all’Ultra a Miami e non potevano non farlo anche qua, a Barzio. In fondo lo avevano ripetuto più volte Axel e Sebastian, che il Nameless è uno dei festival più affascinanti del momento. E quindi perché non ripetere tutto, e condividere l’atmosfera con l’amico di una vita, l’amico di mille set e mille successi, l’amico Steven. E quando è partita “Don’t You Worry Child” e sul palco non c’era nessuno, forse quella stella cadente di mesi fa ci aveva ascoltato, ricostruendo la Swedish House Mafia pochi secondi dopo davanti al led wall. E così sembra di ritornare indietro di cinque anni, quando sul display dell’iPhone 5 li vedevo suonare “Greyhound”, “Antidote”, e ancora “Save the World”, “One”. E così uguale, solo che tu ora hai venticinque anni e non ti servono le cuffiette per sentire questa musica, dal vivo, suonata da Loro. “Si dai, il Nameless di quest’anno ce lo ricorderemo per questo. M*****a, voglio vedere la faccia di Chri quando glielo diciamo!” “Davvero, f**a!”.

Mancano 10 minuti alle 4 e siamo sulla mia via. Sta per finire “In Love With You” dei The Paradise e fra qualche ora si torna a lavorare. Al lavoro vero. “Ciao Ricky, grazie del passaggio, ci sentiamo domani”.

Intanto è finita la sigaretta, sono le 2.37 ed è giunta l’ora di andare a dormire. Buonanotte mondo, a domani 🙂

About Jacopo Casalaspro

Architetto di giorno, esploratore della club culture di notte. Appassionato di musica elettronica, radio e music-travelling, puoi trovare piccoli stralci della mia vita sul mio Instagram @djacopo93 In the place to be!

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