Ibiza è da sempre la capitale mondiale del divertimento, della trasgressione, della musica. Dopo esserci stato quest’anno ho deciso di raccontare la mia esperienza, in modo che chi non è ancora stato può farsi un’idea su come muoversi e organizzarsi al meglio.
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Premesso che noi (eravamo in due) abbiamo soggiornato in hotel una settimana e fin da subito abbiamo detto che era meglio fare sì la vita di notte, ma anche goderci il mare e le spiagge (le cosiddette cale di Ibiza). Perciò era impossibile fare after tutte le notti, ma le serate ce le siamo fatte comunque ovviamente.

Solitamente ad Ibiza i turisti (se ci possiamo definire turisti) vanno in due zone ben diverse: a San Antonio (dove eravamo noi) il panorama è stupendo, al tramonto c’è una vista pazzesca (che si può apprezzare specialmente dal Cafè Mambo e dai localini li intorno), il mare è limpidissimo, la vita è più tranquilla; Playa d’en Bossa è la zona delle discoteche, ci trovi tutti i giovani, c’è più clima da festa, è più cara.

Preso l’aereo da Orio al Serio, in meno di due ore siamo atterrati ad Ibiza. Già ad attendere l’uscita dei bagagli mi sono stupito dal fatto che c’erano delle maschere giganti di Claptone (dj, ndr) e sotto riportate tutte le sue serate sull’isola.

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Nel tragitto aeroporto-hotel il 90% dei cartelloni pubblicitari riguardava serate in discoteca: Pacha, Dc-10, Amnesia, gigantografie di David Guetta, Axwell Λ Ingrosso. Per me era come stare in paradiso, un sogno.

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Le serate non le avevamo organizzate prima. Sì, avevamo visto ogni giorno quelle due/tre serate che ci potevano interessare ma il planning certo non l’avevamo fatto.

In un supermercato ci aggancia un pr (italiano) e ci propone il boat party con annesse 6 serate in discoteca (non c’erano nomi popolari ma erano pur sempre belle serate).

Comprato questo pacchetto, la sera stessa siamo andati al Privilege, la discoteca più grande del mondo, come dice l’insegna. Serata “No Xcuses” hanno suonato Nora En Pure e EDX. Musica deep house, tech house, nu-disco, prima serata col botto.

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Secondo giorno, a mezzogiorno avevamo il raduno per il boat party (di feste sulla barca ce ne sono tante, noi abbiamo fatto quello del Cirque de la Nuit). Partenza alle 14, per 4 ore siamo stati sulla barca a ballare (c’era musica principalmente tech house). I camerieri sempre con la caraffa piena ti riempivano il bicchiere e praticamente si beveva no stop. Ad un certo punto la musica e la barca si fermano, e il divertimento si riversa in mare. Quindi si riprende la festa a bordo per un’altra oretta. E’ un’esperienza da fare assolutamente, molto diversa da una serata in discoteca. La gente si trasforma e si avverte tantissimo il clima di festa. Tra l’altro scesi dalla barca abbiamo trovato due inviti per la stessa festa, che abbiamo prontamente riutilizzato tre giorni dopo.

Alla sera abbiamo deciso di tornare al Privilege, dove c’era il paint party quindi serata all’insegna della musica e della vernice colorata. In consolle non c’era nessun nome conosciuto e forse per questo motivo non mi sono goduto a pieno la serata (remix e mashup di produzioni progressive house commerciali abbastanza banali) . Tra l’altro la stanchezza del boat party si faceva sentire..

Il terzo giorno, ovviamente musicalmente parlando, è stato per me il più bello e più carico: Axwell Λ Ingrosso all’Ushuaia. Per chi non lo sapesse l’Ushuaia è un hotel in zona d’en Bossa e ogni giorno in mezzo agli edifici (formano una sorta di U) viene fatto un grande evento. Particolarità è che la festa inizia alle 16 e finisce a mezzanotte, dopodichè (per politiche anche acustiche) ci si sposta in altri locali vicino. I dj sono praticamente resident settimanalmente, e si alternano alla consolle Avicii, David Guetta, Oliver Heldens, Martin Garrix, la serata Ants e Axwell Λ Ingrosso, appunto. Location all’aperto, il clima è quello di un grande festival di musica elettronica, con il palco sullo sfondo e una meravigliosa piscina in mezzo; tutto attorno ci sono le camere di chi soggiorna li, godendosi l’evento dal proprio terrazzo.

Axwell Λ Ingrosso fenomenali, super, hanno spaziato per 2 ore le loro hits a produzioni di altri dj, alcune delle quali rivisitate in chiave swedish, 2 treni che oltre a mixare facevano “animazione” sul palco. 2 ore che purtroppo sono volate senza accorgercene.

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All’uscita solitamente danno dei braccialetti dove hai degli sconti per altre discoteche o ingressi totalmente omaggio (quella sera avevamo lo Space – che si trova di fronte – a 15 euro). Tuttavia abbiamo deciso di andare a bere.

Il quarto giorno l’avevamo organizzato diversamente da come è andato a finire. Doveva essere la serata di David Guetta al Pacha (ogni giovedì notte è resident li), ma il costo dell’entrata era abbastanza elevata: 80 euro in prevendita o 100 euro alla porta. Abbiamo desistito, aimhè, e ripiegato sul set di Oliver Heldens sempre all’Ushuaia (Oliver è uno dei miei dj preferiti quindi non ero poi così triste).

La serata del giovedì si chiama Blue, e prima di lui abbiamo sentito anche parte del set di Robin Schulz, che ha riproposto le sue hits più famose. Alle 22 precise lo stage cambia colori e partono dei filmati di Odissea nello Spazio e altri film, dove la battuta chiave era “I can’t stop”, quindi dal palco esce Oliver Heldens sulle note dell’omonima canzone ed è grande festa. Sentito l’anno scorso e in un’altra location, il set è stato totalmente diverso: oltre ovviamente alle sue produzioni (rivisitate con mashup originali), Heldens ha spaziato dall’house anni 2000 alla future house, passando per la techno. Non mi sarei mai aspettato pezzi techno da lui, ma Ibiza è famosa per questo genere, ed era suo dovere dare spazio anche a questa musica.

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Fuori dall’Ushuaia ci hanno dato i braccialetti per l’entrata al Sankeys gratis e lo sconto per la serata di Martin Garrix l’indomani.

Il quinto e sesto giorno in termini di discoteche è stato un pò deludente. Alla sera del quinto giorno siamo finiti all’Agua party in una discoteca in zona San Antonio chiamata Es Paradise. Location abbastanza deludente, i colori e le forme sono rimaste a quando è stata costruita, come riportava l’insegna “since 1975”. Manco la musica house è riuscita a tenerci più di mezz’ora in quel posto. Il giorno dopo altra delusione: l’idea era di quella andare a sentire al Pacha Bob Sinclar, Benny Benassi e Albertino (mio dj italiano di riferimento). Tra il fatto che l’ingresso costicchiava e il fatto che abbiamo conosciuto delle ragazze, di andare in discoteca non se n’è fatto nulla.

L’ultimo giorno, il giorno dell’arrivederci, era obbligatorio godersi il tramonto. Quindi in zona Caffè Mambo abbiamo preso un mojito e goduto il calare del sole, con musica soft house di sottofondo. Nei giorni precedenti al Caffè Mambo avevano suonato Bob Sinclar, Martin Solveig e Fatboy Slim. Quando il sole è ormai scomparso un grande applauso viene fatto dalle centinaia di persone che assistono il momento. Una sera vale la pena esserci, specialmente se ci si trova a San Antonio.

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L’ultima notte è stata all’insegna dell’Amnesia: sul palco Mattn, Armin Van Buuren e Dimitri Vegas e Like Mike. Genere progressive molto aggressive (come lo chiamo io), ce lo si poteva attendere da questi nomi. Locale pienissimo, in alcuni momenti mancava l’aria, tuttavia tappa all’Amnesia va fatta.

Chicca della serata, in consolle nascosto c’era anche Avicii, che quella sera aveva suonato all’Ushuaia ed era venuto a sentire i suoi amici suonare.

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Sicuramente in 7 giorni è impossibile “toccare” tutte le discoteche di Ibiza. Tante non siamo riusciti a farle: Space, Dc-10, Pacha, Bora Bora (dove la festa si svolge di pomeriggio vicino la spiaggia). Ma come primo anno non ci possiamo assolutamente lamentare, anzi.

Spero che questa mia esperienza possa essere utile a tutti quelli che come noi non sapevano esattamente “muoversi” ad Ibiza. Molte cose (soprattutto non riguardanti la musica) sono state tralasciate, quindi per qualsiasi domanda o dubbio mi potete contattare attraverso i miei social.

Durante il viaggio di ritorno, l’unica certezza che avevamo è che l’anno prossimo si torna. A presto Ibiza!IMG_8351

 

About Jacopo Casalaspro

Architetto di giorno, esploratore della club culture di notte. Appassionato di musica elettronica, radio e music-travelling, puoi trovare piccoli stralci della mia vita sul mio Instagram @djacopo93 In the place to be!

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