Siamo a Palazzolo Milanese, un quartiere di Paderno Dugnano, city alle porte di Milano quasi sconosciuta da chi abita fuori dalla Brianza. Più precisamente siamo al Karmadillo Studio, ed è quì che giornalmente passano i vari Fedez, J-Ax, Max Pezzali per registrare le loro canzoni. A guidare l’astronave c’è Roofio, metà che assieme a Danti forma i Two Fingerz. E’ quello che fa le basi dei pezzi, e oggi ci racconta com’è il punto di vista da producer e com’è cambiato il panorama musicale negli ultimi dieci anni.

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Roofio

INTERVISTA:

Ciao Riccardo, non vorrei che raccontassi la tua storia da quando facevi il pasticcere, però mi piacerebbe sapere da dove nasce la tua passione per la musica. Hai imparato da solo a produrre? Era il tuo “sogno nel cassetto” fare il produttore?

Sì, fare il produttore è sempre stato il mio sogno da quando ero ragazzino. La passione della musica me l’hanno tramandata i miei genitori, in particolare mia madre. In casa mia sin da bambino c’era sempre la radio accesa. Per quanto riguarda la produzione invece, mi ha aiutato un mio caro amico Fabio, che tuttora è un musicista professionista. In quegli anni non c’era internet, non c’erano i tutorial e qualcuno al mio fianco che mi indirizzasse doveva esserci per forza.

Quindi non hai mai studiato musica?

No, non ho studiato. Ho sempre avuto fin da bambino dei pianoforti e delle tastiere giocattolo. Mi è sempre piaciuto suonarli e da li ho preso confidenza con gli strumenti musicali. Con la parola “studio” non sono mai andato d’accordo (ride).

Come mai il nome “Roofio”?

Roofio nasce dallo storpiamento del mio cognome quando andavo a scuola. Garifo diventa sgrifo, poi sgrufio, infine Roofio.

Hai prodotto 60 canzoni nel 2016, una canzone ogni 6 giorni praticamente. Per chi produci?

Tra il 2015 ed il 2016 ho fatto il disco dei Two Fingerz in primis. Poi ho lavorato al disco di Fedez dove 5 produzioni sono le mie. Subito dopo è arrivato il disco di J-Ax dove ho prodotto 15 tracce. Parallelamente a questi ho lavorato per X-Factor e scritto basi per altri artisti.

Ti piacerebbe fare la base a qualcuno in particolare?

Mi piacerebbe lavorare con personaggi della Champions League italiana (chiara citazione al mondo calcistico, Roofio è Juventino doc, ndr) per esempio Cremonini, di cui sono super fan, o Tiziano Ferro, Jovanotti.

Che cosa ne pensi del nuovo hip-hop, i vari Charlie Charles, Dark Polo Gang, Ghali?

Ghali lo conosco, ho avuto il piacere di averlo in studio varie volte. Sono molto contento per lui perché lo conosco fin dall’inizio della sua carriera musicale. L’ho visto quando non faceva ottimi risultati con i Troupe D’Elite (era uno dei quattro ragazzi, ndr) e quando poi ha deciso di ricominciare da capo e arrivare ad avere la grande fanbase di adesso.

Dieci anni fa eravate voi il “nuovo corso” hip-hop, o sbaglio?

Quello che sto vedendo su questa nuova leva è sicuramente quello che ho vissuto io più meno dieci anni fa con i Two Fingerz. C’eravamo noi, i Club Dogo, Turi, i OneMic, Vacca, insomma la “new school” aveva sbancato tutto, e vedevo quelli “vecchi” in che modo ci guardavano. Era la stessa cosa di adesso. Ma ad oggi non provo invidia, ma anzi sono contento che ci sia questa ventata di aria fresca.

Hip-hop o musica elettronica? Chi butti giu?

Tengo la musica elettronica, perché è comunque il connubio di tutto. Potrebbe essere l’hip-hop, la synthwave, l’EDM. Tutto insomma.

I Two Fingerz ora dove sono?

Ora sono in pausa. Presto uscirà l’album da solista di Danti.

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Roofio e Danti – Two Fingerz – in una data del tour

Molti dj usano solitamente dei nickname, danno nomi ai loro progetti musicali. Hai prodotto e fatto uscire qualcosa di tuo sotto “falso nome”? C’è qualcosa che abbiamo sentito in giro che era una tua “cosa”?

Moltissime cose che sono uscite le ho firmate solo come compositore, quindi non compariva il mio nome. Ecco, non ho mai utilizzato il “prod by”. Non sempre la canzone richiede il fatto che ci sia scritto la produzione da chi è stata fatta. Quindi molte volte non ho firmato come Roofio, ma come Riccardo Garifo semplicemente.

Quali canzoni hai fatto che la gente non sa che hai scritto tu?

Guarda recentemente ho fatto la produzione per un brano di J-Ax e Fedez per il tributo dedicato a Mina e Celentano che hanno mandato in onda su Rai 1.

Sei molto attivo su Twitter, su Soundcloud, ma su Instagram non ci sei (per taggarlo viene usato l’hashtag #roofiononhainstagram, ndr), neanche su Fb. Qual’è il tuo rapporto con i social?

Secondo me tra gli addetti ai lavori se uno lavora bene non ha bisogno di social. Il passaparola è più che sufficiente. Ho Twitter e mi basta. Lo reputo più professionale rispetto agli altri, anche se so che per esempio su Instagram ci sono il triplo delle utenze. Ma già a gestire un social mi porta via tanto tempo e se mi mettessi a seguirne altri sarebbe per me più impegnativo. Preferisco “perdere tempo” in studio. So che è una cosa contro producente coi tempi d’oggi dove tutti postano selfie e autocelebrazioni, ma ora come ora non mi serve.

Chi ti ispira? O cosa?

Ogni giorno mi ispira una canzone nuova che sento alla radio, su Soundcloud. Mi piace molto sentire la musica indie. Vado oltre le canzoni che passano alla radio e vado alla ricerca di talenti “con 50 views”.

Un nome che stai producendo in questo periodo?

Ho appena finito il disco con Grido nel quale mi sono occupato dell’additional production. Nel disco ci sará anche un pezzo con J-Ax. Sto ultimando anche un progetto con Caneda, molto eclettico. Mi sta prendendo moltissimo!

Alleggeriamo la chiacchierata.. Come sta Antonella? (Antonella è un personaggio di fantasia del programma Ciao Belli di Radio Deejay, dove lui è co-protagonista, ndr)

(ride)

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Roofio negli studi di Radio Deejay

Qual’è il tuo rapporto con Radio Deejay? Come sei finito a lavorare li?

Radio Deejay è per me la mia più grande passione assieme alla musica. Prima di arrivare a Deejay facevo un programma su m2o con Ensi e Big Fish che si chiamava Beatbox, dove parlavamo di rapper e spesso ci capitava di fare gags e imitazioni. Un giorno ho imitato J-Ax, passava di li Albertino e mi ha invitato dal digei Angelo (autore di Ciao Belli, ndr). L’indomani è nata l’avventura con Angelo e Nicola Savino, ed è la cosa più bella che esista, in assoluto. E’ incredibile lavorare con questi artisti e personaggi che ho sempre stimato tantissimo.

Pezzo più bello della storia?

Difficile domanda.. metterei un brano dei Queen. Anzi te ne dico due “Innuendo” e “Bohemian Rhapsody”. I Queen sono il mio gruppo preferito in assoluto, anche sopra i Daft Punk che mi hanno “partorito”. Ascoltavo unicamente musica hip-hop/rap anni ’90 nella golden age, ma quando ho sentito il loro primo album dance/elettronico me ne sono innamorato subito. A quei tempi era una blasfemia dire che un b-boy ascoltasse la dance music, la french touch. Ma non me ne fregava niente del parere degli altri.

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youBEAT Intervista Roofio

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About Jacopo Casalaspro

Architetto di giorno, esploratore della club culture di notte. Appassionato di musica elettronica, radio e music-travelling, puoi trovare piccoli stralci della mia vita sul mio Instagram @djacopo93 In the place to be!

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