Se negli scorsi episodi abbiamo parlato di America, Norvegia e Regno Unito, questa volta ci spostiamo in Croazia. È infatti questo il luogo d’origine di uno dei più noti artisti bass house della scena EDM, che con le sue sonorità originali e altamente ballabili, ha scaldato i palchi di festival e club in tutto il mondo.
Parliamo infatti di Matija Rodic, in arte Matroda, il quale dichiara di aver preso le prime influenze musicali da artisti del calibro di Led Zeppelin, Frank Sinatra e The Beatles; la sua formazione classica attraverso violino, batteria e tastiera ha definito col tempo un Matroda Sound ben arrotondato e, a modo suo, versatile.
9 anni di successi discografici
Matroda inizia, come la maggior parte degli artisti attivi ancora oggi, ai tempi in cui la musica elettronica era al suo apice. Infatti, è nel 2013 che debutta con il brano Some Strange Voices, l’unico di quell’anno, per poi iniziare l’anno dopo con l’EP I am Matroda tra cui spunta la traccia Phunkshock con i suoi 52mila streams.
Un timido inizio che però non scoraggia il ragazzo, anzi, lo spinge a proseguire.
Sarà infatti il 2015 l’anno in cui riceverà la spinta definitiva: parliamo del remix di California in collaborazione con Chris Lake, una delle cime della tech house e la voce forte e unica di Kaleena Zanders, che comparirà altre volte nelle tracce del croato. Uscita sulla Rising – sottoetichetta di Ultra Music – ha ricevuto 20 milioni di streams e il supporto di maestri dell’elettronica come Diplo, Cavin Harris e Major Lazer, che sarà la chiave la quale aprirà la porta del suo successo su scala mondiale.
Anche il 2016 sarà un anno di successi per il giovane; la sua traccia Chronic verrà scelta dalla Spinnin Records e sarà anch’essa supportata da protagonisti della scena come Martin Garrix, Dillon Francis, Deorro, Hardwell. Non finisce nemmeno qui: Beatport la posiziona al secondo posto nella classifica generale e al primo nella classifica house.
Al quarto anno dalla sua prima uscita, ormai Matroda ha preso il largo; vediamo uscire Dat Vibe pt.2 col suo suono originale – e anche tipico – dello sloveno e uno dei suoi iconici EP chiamato Bo$$, dove con sole due tracce mostra il suo Matroda Sound senza esclusione di kick ma con più di due milioni e mezzo di streams.
Arriva il 2018 e il giovane continua ininterrottamente a sperimentare, progredire e rilasciare tracce su tracce; inizia con Shut It Down, in principio concepita come traccia singola – che ha ottenuto 1 milione e 200 mila streams – ma che poi, dopo la pubblicazione di altre canzoni, diventerà il titolo di un suo EP firmato Monstercat.
Prosegue con Jungle In Brazil totalizzante 1 milione e 205 mila streams sulla main label di Spinnin, Caliente (Na Na Na) con Ricci, tra le più ascoltate in assoluto con quasi 10 milioni e mezzo di streams e infine, l’unione delle forze con Dillon Nathaniel in No Doubt, rilasciata sull’etichetta di Tchami, Confession.
2019, l’anno della svolta definitiva. Non solo le streams aumentano – si vedano Walk In The Spot su Musical Freedom e i suoi 3 milioni e 340 mila, o Lose Control con Wax Motif – ma vediamo anche il primo vero e proprio album e la sua personalissima label. Il primo viene chiamato The Red Tape e la copertina – a tratti ipnotica, un negativo di una fotografia – ce lo suggerisce: è una “cassetta” piena di tracce e collaborazioni inedite e con una potenza mai sentita prima; qui, la già citata Kaleena Zanders torna in studio col giovane artista, oltre a lei anche il vocalist Dances With White Girls, conosciuto per la sua voce molto originale; l’etichetta personale di Matroda, invece, è la Terminal Underground. In soli tre anni ha visto una crescita vertiginosa, rilasciando artisti come OOTORO, Cave Studio, San Pacho, Honey&Badger e chi ascolta bass house sa bene chi sono.
La somma di questi successi portano il ragazzo a raggiungere il 74mo posto nella classifica di 1001Tracklist dei migliori producer al mondo, oltre che all’oltre milione di ascoltatori mensili sulle piattaforme streaming.
La pandemia ha messo in pausa il mondo intero… o quasi. Infatti, nel 2020 vediamo un nuovo EP, chiamato Jack The House e pubblicato sulla sua label, mentre per la prima parte dell’anno ha anche fatto un paio di date live in America. Bello finché è durato, poi si è limitato a fare live streaming, nelle quali ha rivelato tracce i tempi inedite e ha dato prova delle sue abilità alla consolle e non solo in studio.
Quell’anno è anche un po’ particolare a livello di produzioni: il Matroda Sound si estende, abbraccia nuovi generi e nuove sonorità e le tracce Forget It e Rescue Me lo fanno capire in maniera molto palese; ambedue hanno ottenuto ottimi risultati ma tra le due, è la prima ad essere stata meglio accolta dall’audience: quasi 9 milioni e mezzo di streams contro il milione e 300 mila di Rescue Me.
Nonostante questa novità nello stile del dj, nel 2021 rimane sempre qualche elemento inconfondibile e quel “qualcosa” lo mette nel suo remix di Good News di Apasche, che non ha avuto troppa visibilità con i suoi 680 mila streams, però non va data la colpa alla qualità della canzone.
Doppia pubblicazione poi qualche tempo dopo, con Gomme Some Keys/When We Were Young i quali non costituiscono un EP vero e proprio, però hanno riscosso ugualmente un buon risultato nonostante i rispettivi generi siano totalmente agli antipodi: 3 milioni di streams in tutto. Poi, unisce le forze con Bleu Clair e crea Disco Tool, hit altamente ballabile che ha riscosso così tanto successo che ha ottenuto remix ufficiali di artisti come San Pacho, Dot N Life, Taiki Nulight e OOTORO.
Procedendo nei mesi, sperimenta una traccia che verte sulla tech house e la chiama High On You, però non arriva neanche al milione; torna quindi sui suoi passi e con San Pacho “revela la Pasiòn” per la bass house, arrivando a un milione e mezzo di streams. Infine, conclude il 2021 con un altro EP, un sequel: Jack The House 2. Stavolta Matroda varia: dalla semplice potenza dei suoni, inizia a puntare più sul puro groove, come dimostra una delle tracce, Play The Music. Infine, come chiusura dell’anno viene inserito al 29mo posto dei top DJ secondo 1001Tracklist.
Infine, arriviamo al 2022; in tre mesi la sua discografia è aumentata: dalla collaborazione con Rhiannon Rose chiamata Come With Me passiamo a Gotta Let You Go e conclude, per ora, con Touchin’ Me.
Come ogni artista, anche Matroda si può considerare un modello da seguire, per la perseveranza e per lo sforzo che ha dovuto fare per emergere; sia questo d’esempio a coloro che vogliono esordire ma sono frenati. Ricordatevi che tutto è possibile, bisogna solo volerlo davvero e impegnarsi.
Ho 22 anni e sono laureanda in Mediazione Linguistica e Culturale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, parlo 4 lingue e sono appassionata di musica, concerti e festival. Dopo la laurea punto ad una professione nell’industria musicale e sono una fiera sognatrice ma coi piedi per terra.