In occasione del Protocol Recordings Lab durante l’Amsterdam Dance Event 2017 al Melkweg (18 Ottobre 2017), per celebrare i 5 anni di attività dell’etichetta di Nicky Romero, abbiamo intervistato il duo ungherese StadiumX (da Budapest), che ci ha fatto sognare con le sue produzioni progressive house a partire dalla famosa “Howl at the moon”!
ITA
Sully faceva parte dei Muzzaik già da prima che voi due vi incontraste, come sono nati gli Stadiumx? Qual è la storia dietro questo progetto?
S: Ci incontrammo durante un workshop per producer nel 2009 a Budapest. Dopo la sessione David venne da me e iniziammo a parlare di musica, produttori e altre cose da nerd. Scoprimmo presto di avere gli stessi interessi per quanto riguardava il sound design, i metodi di lavoro ecc. Da lì cominciò a far visita al nostro studio come Muzzaik ogni volta che era in zona.
Dopo alcuni mesi ci rendemmo conto che stavamo già involontariamente lavorando insieme su alcuni progetti. Abbiamo passato diverso tempo in studio così per diversi anni, ma è proprio in questo modo che capisci con chi riesci davvero a lavorare insieme, specialmente quando hai idee diverse relative a un brano, o sei costretto a lavorare sotto pressione, o devi superare un blocco dell’artista, chi più ne ha più ne metta; e ogni volta ci divertivamo un mondo in queste sessioni, non importava cosa si dovesse affrontare. A quel punto dopo tutti quegli anni spesi insieme abbiamo detto “Ok, è il momento di creare qualcosa di diverso insieme, è il momento di creare gli Stadiumx”.
Siete nella famiglia Protocol dal lancio della vostra prima hit: “Howl at the moon”nel 2014, e ora siete reduci da una serata al Protocol Records party durante l’ADE. Come vi sentite sotto l’ala di Nicky Romero?
D: Siamo molto grati a Nicky e alla Protocol perchè hanno creduto in noi e nella nostra musica. Questa è sempre la cosa più importante! Far uscire una traccia non riguarda solo la musica, porta con sé anche problemi di distribuzione, promozione, planning etc. quindi è un grande lavoro di squadra e siamo sempre felici di lavorare con questo team, oggi come allora.
Avete collaborato con Marc Scibilia nella vostra ultima canzone “Those were the days”, queste note più pop sono una svolta nella vostra carriera musicale o rimarrete fedeli alle vostre origini progressive nelle prossime release?
D: Abbiamo sentito ripeterci questa domanda così tante volte negli ultimi 2 anni. Vediamo alcuni dei nostri fan che non hanno la minima idea di cosa ci stia succedendo. Dicono che ci siamo venduti, o che ci siamo dimenticati da dove veniamo e perchè siamo dove siamo, quindi non capiscono perchè vogliamo cambiare strada. Fortunatamente una parte dei nostri fans invece ci vede per quello che siamo: Producers. E quando si parla di produrre si parla di creatività. E quando si parla di creatività si parla di ispirazione. Specialmente quando sei un produttore E un Dj allo stesso tempo. Suonare la propria musica come DJ durante un proprio DJ set è molto importante. Se andassi a una nostra serata sentiresti come il 70/80% delle tracce che mettiamo sono canzoni che noi stessi abbiamo prodotto. Non puoi fare un DJ set di questo tipo se ti concentri solo su un unico genere. Non importa quanto successo hai fatto con quel sound, se suoni solo e soltanto quello i tuoi DJ set diventeranno irrimediabilmente noiosi. Noi vogliamo spiccare come Djs e al contempo valorizzare le nostre doti da producers!
S: “Those were the days” è una collaborazione molto speciale con Marc Scibilia, è il nostro primo singolo in uscita su una Major. Marc è un artista super talentuoso, ha appena lavorato con Robin Schulz per il suo ultimo album tralaltro. Ci piace davvero un mondo produrre con dei songwriters e siamo davvero contentissimi di aver avuto l’opportunità di poter lavorare con lui su questa traccia.
Potete anticiparci qualche nuova release? Magari con qualche artista Protocol o Hexagon?
S: Ci saranno davvero molte nuove release nei prossimi mesi. Ne stiamo programmando una per ogni mese del prossimo anno su diverse etichette. Sfortunatamente non possiamo anticipare nulla per il 2018 ma per Dicembre abbiamo una nuova traccia che uscirà su Future House Music, una collaborazione con Metrush chiamata “Spacebird” e subito dopo uscirà “It’s not right but it’s OK” su Hexagon!
Pre-save “Spacebird”: http://fhm.presave.io/t/spacebird
D: Abbiamo anche un nuovo remix in uscita su Def Jam del nuovo singolo di Toni Brexton. Disponibile a breve!
Club o Festival? E dove vedete un terreno più fertile per la musica EDM nei prossimi anni?
D: Amiamo entrambi ma c’è un’enorme differenza tra club e festival. Suonare per un pubblico in un club è più intimo e hai una connessione maggiore con la gente davanti a te. Anche suonare in un festival è fantastico ma è più legato all’esibizione e allo spettacolo.
S: E’ molto difficile sapere cosa succederà nel futuro prossimo. La gente dice di tutto e di più e puoi notare grandi mutamenti o altre strane manovre nell’industria ma penso sia più importante avere una solida percezione di quello che fai e soprattutto divertirti a farlo. Credo che la buona musica riuscirà sempre a distinguersi e a prevalere.
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ENG
Sully was already in Muzzaik before you two met, how did Stadiumx came to life? What’s the story behind this project?
S: We met each other during a producer workshop in 2009 in Budapest. David came to me after the session and we started to talk about music, producers and other nerd stuff. Soon or later we figured out that we have the same kind of interests in sound design, work methods, etc. He started to come to our studio with Muzzaik at that time whenever he was around. After a few months we just recognised we are working together on different projects already. We spent some time in the studio like this for a few years but during this state you can clearly see who’s capable of working together with you, especially when you have different ideas regarding a track or you’re under pressure or you’ve to overcome artist blocks, you name it. And we always had a great time during the sessions no matter what. So after these years we said, “Okay, it’s time to do something different together, it’s time to do Stadiumx”.
You’re in the Protocol family since your first major hit: “Howling at the Moon” back in 2014, and now you just played at ADE last month at Protocol records party. How do you feel under Nicky Romero’s flag?
D: We’re very thankful for Nicky and for the label because they were believing in us and our music. This is always the most important thing! Putting out a track is not just about the music itself, it also comes with distribution, promotion, planning, etc. so it’s a big team work and we are always happy to work with this team than and now as well.
You collab with Marc Scibilia in your latest song “Those were the days”, is this pop oriented sound a new path in your career or will you stay true to your progressive roots in your next releases?
D: We’ve heard this question in the past 2 years so many times. We see some of our fans having no idea what’s going on with us. They say we’ve been sold out, or we forget that where we are coming from and why we became successful so they don’t understand why want to change on something like this. Fortunately the other part of our fans sees us as producers. And when we are talking about producing we’re talking about creativity. And when we’re talking about creativity we’re talking inspiration. Especially when you are a producer and a DJ at the same time. Playing our own music as a DJ during the DJ sets it’s very important. Your own music makes you unique. If you go to our parties you can hear we play 70-80% of the set from our own music. You can’t do a DJ set like this if you are producing only one certain genre. No matter how much success you gained with a certain style, if you are playing only that sound that will make your DJ set boring. We would like to stand out as DJs and show the people we’re good producers!
S: “Those were the days” is a very special collaboration with Marc Scibilia, and our first single release on a major label. Marc is a super talented artist, he just did another collaboration with Robin Schulz for Robin’s new album. We really love to work with songwriters and we were super happy to get the opportunity and work on this song with him.
Have you got any upcoming release? Maybe with a protocol or hexagon artist?
S: There’s going to be many new releases in the next few months. We’re planning one release per month for next year on different labels. Unfortunately we can’t tell you anything for the next year but for December we just have a new release coming up on Future House Music, that’s a collaboration with Metrush called “Spacebird” and just right after there’s going to be “It’s not right but it’s OK” on Hexagon.
D: We did also a remix for Def Jam to the brand new Toni Brexton single. That’s going to be available very soon too!
Clubs or Festivals? And where do you most likely see a fertile soil for EDM in the next years?
D: We like both but there’s huge difference between clubs and festivals. Playing for a club audience is more intimate you also have a better connection with the crowd. Playing on a festival is also amazing but that’s more about the showcase and production.
S: It’s very hard to tell what’s going to happen in the future. People say this and that and you can see big changes or weird things in the industry but I think it’s more important to have a solid perspective and enjoy what you are doing. I believe good music will always stands out for the audience!
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youBEAT thanks StadiumX and Unfolded PR for the interview!