In questo decimo episodio della rubrica dedicata al sound design cercheremo di porre le basi per creare il nostro personale preset in stile Virtual Riot.
Negli anni questo artista ha prodotto svariati generi dall’electro house alla future bass ma mantenendo come genere caratteristico dei suoi show il dusbstep/riddim dubstep tanto da rilasciare più volte preset packs che nel mondo dell’elettronica sono diventati utilizzatissimi; oggi proveremo a crearne uno da zero e analizzeremo tutte le tecniche di base che si celano dietro alle sue produzioni.
E’ importante scegliere una prima wavetable con molto movimento, generalmente su serum si trovano sotto “spectral” ma potete anche importarne una o addirittura crearla voi, in questo caso io ho scelto “Monster 5“, la seconda invece basta sia una forma d’onda semplice, nel mio caso ho scelto un’onda quadra ma va bene anche un dente di sega. Abbassiamo la prima di due ottave e alziamo di due la seconda.
Alziamo in numero di voci per entrambi gli oscillatori e tramite “detune” allontaniamo le voci del primo oscillatore, dopodichè portiamo a 0 la random phase di entrambi; questo è il primo passo per ottenere il suono metallico che stiamo cercando.
Creiamo una rampa con il primo LFO e settiamo il rate a 1/2 e moduliamo la posizione della prima wavetable e la modulazione di frequenza dal secondo oscillatore.
Creiamo un secondo LFO con un’inviluppo lungo metà della rampa e settiamo il rate a 1/4, quindi moduliamo il volume del primo oscillatore dopo aver portato quest’ultimo e quello dell’onda quadra a 0. Questo è il secondo passo per ottenere il cambio di timbro anche quando teniamo premuta una nota per molto tempo: quando viene suonato il primo “wub” l’inviluppo dato dalla rampa del precedente LFO avrà utilizzato la prima parte di wavetable, al secondo invece sarà nella seconda parte, risultando in un cambiamento di sound nonostante la nota sia la stessa mantenuta.
Aggiungiamo un sub e un filtro “Flg-” di cui moduleremo la resonance con il secondo LFO per aggiungere movimento. Questo è il terzo passaggio importante per aggiungere il più possibile una nota metallica al sound.
Come ogni produzione dubstep che si rispetti gli effetti sono parte integrante del suono, innanzitutto hyper-dimension per aggiungere un po’ di immagine stereo al synth, distorsione anche questa modulata dal secondo LFO phaser e delay per dare movimento: questi ultimi due mixati bassi e non troppo invasivi.
Compressore multibanda e riverbero (molti produttori sconsigliano il reverb sulle bassline/growl ma se dosato al minimo aiuta a riempire un po’ il vuoto tipico del riddim tra kick e snare e il rilascio dell’inviluppo).
L’ultimo passo importante per la creazione di un Virtual Riot preset è l’aggiunta di un secondo filtro che equalizzi, spostandosi durante la nota, diverse bande di frequenza: i più utilizzati sono high-peak o high-notch, io in questo caso ho utilizzato un peak-notch; a tutti questi è importante modulare cutoff e frequenze dopo aver alzato la resonance in modo da creare il tipico sound “transformers” in cui la nota sembra parlare.
Esempio di drop che ho creato utilizzando synth di questo tipo:
Laureato in Informatica presso l’Università Statale di Milano, appassionato di musica elettronica e sound design.
Autore delle rubriche “Serum Tutorial” e “The Dark Side of EDM”.