Negli ultimi anni non è solo la musica EDM ad aver subito una crisi di ascolti, ma anche l’intero mondo che ruota attorno all’organizzazione di festival di musica elettronica, con il medesimo sound che a furia di appoggiarsi sugli stessi artisti e solite line-up ha sempre più bisogno di trovare nuove “Gimmick” per distinguersi nel mercato dell’organizzazione di eventi.

World Club Dome sotto questo punto di vista è il miglior concorrente che si possa trovare; con un business core basato interamente sull’idea di superare costantemente sé stessi puntando letteralmente all’impossibile: eventi zero gravity, stadi completamente pieni sia d’estate che d’inverno con impianti da milioni di Watt e festival localizzati in venue non convenzionali come aerei in volo e navi da crociera.

Proprio sulla nave Norwegian Pearl della Norwegian Cruiseline World Club Dome e BigCityBeats hanno voluto portare la loro ultima, pazzesca, idea trasmettendo in diretta dal mezzo del mar Mediterraneo il primo dj set dallo spazio a opera del comandante Luca Parmitano, a bordo dell’ISS.

Una performance che ha tenuto i più di 3000 passeggeri incollati al maxischermo montato sul mainstage del ponte principale, dove in poco meno di 20 minuti l’astronauta Catanese, munito di iPad, ci ha regalato una prestazione (davvero) fuori dal mondo con un mixato che ha stupito non solo per il contesto ma anche per le abilità alla “consolle” di Parmitano (istruito per l’occasione dal Dj tedesco Le Shuuk) mentre galleggiava a gravità zero.

Nonostante l’enorme clamore mediatico globale generatosi mesi prima per questa storica performance, il “Club più grande del mondo” non ha lasciato nulla al caso per tutto il resto del viaggio, che ha visto la Norwegian Pearl toccare le spiagge di Barcellona, Ibiza e la cittadina portuale di Sète, in Francia, condendo il viaggio con una lineup di altissimo livello che ha visto susseguirsi sul mainstage nomi come Dimitri Vegas & Like Mike, Lost Frequencies, Robin Schulz, Timmy Trumpet, EDX e King Arthur oltre ad altri tre stage sparsi in zone strategiche della nave, dal nightclub ai ristoranti a bordo, offrendo la stessa esperienza di un vero e proprio festival sulla terraferma con tutti i comfort di una crociera mediterranea.

Noi di youBEAT siamo riusciti a fare due chiacchiere con la mente geniale dietro tutto questo: il CEO di World Club Dome e BigCityBeats Bernd Breiter, per capire come le ambizioni di un solo uomo possano alzare gli standard per tutti i festival in giro per il mondo.

YouBEAT: Hai iniziato questo grandissimo progetto chiamato World Club Dome nel 2013 e in soli 6 anni siete passati da un one-day event a eventi sempre più ambiziosi, perchè ti è venuta la malsana idea di voler organizzare un dj set nello spazio?

Bernd: Perchè qualcuno mi ha detto che non sarebbe stato possibile. Ho sempre voluto fare cose che la gente normale ritiene impensabili: mi han detto che non potevo fare un festival su un aereo, che era impossibile farlo su un treno ad alta velocità o in uno stadio costruendo un palco enorme…ma noi l’abbiamo fatto. Già al tempo del nostro evento zero gravity abbiamo iniziato ad avere dei contatti con l’ESA ed è nata una bellissima partnership, lì ho capito che avremmo potuto provare ad arrivare davvero nello spazio.
I festival al giorno d’oggi sono tutti uguali, con lineup troppo simili gli uni agli altri, inclusi noi, io voglio cambiare le carte in tavola; quest’anno abbiamo cercato di sperimentare, portando ad esempio Jason Derulo sul palco con Steve Aoki e cercando di unire altri generi oltre alla sola musica elettronica. Chiaramente c’è stata gente che si è lamentata, ritenendo che ci stessimo allontanando dalle nostre radici da club music, ma se andassi in un club adesso che musica sentiresti se non altri generi come pop, hip-hop o reggaeton? Il nostro nome è composto da World, perchè la musica è di tutti; Club, il luogo dove ascoltiamo questa musica, e Dome perchè sotto quello stesso tetto vogliamo unire queste persone.

YouBEAT: Come è iniziata la collaborazione con l’ESA e l’ISS? Perchè tra tutti gli astronauti avete scelto proprio Luca Parmitano e come avete fatto ad addestrarlo per questo evento?

Bernd: Quando ho visto per la prima volta l’aereo in cui l’ISS addestrava gli astronauti in gravità zero ho subito pensato “Voglio andare oltre, voglio fare un club nello spazio”.
Appena li ho chiamati mi han subito considerato pazzo, ma telefonata dopo telefonata gli ho mostrato tutti i miei passati progetti, dai club nei treni a quelli negli aerei, e hanno cominciato a pensare “Hey, forse è davvero fattibile”. Abbiamo organizzato una conferenza stampa e tutti i media del mondo hanno parlato di noi e di questa folle idea, di questa combinazione tra musica e scienza.
Chiaramente per era più facile insegnare a un astronauta come fare il dj piuttosto che il contrario e Parmitano era il prossimo in agenda a dover partire per una missione sulla ISS e per di più era il comandante, non riuscivo a crederci!
Siamo andati al centro d’addestramento dell’ESA a Colonia, in Germania, dove abbiamo simulato l’intero piano all’interno di una replica del modulo “Columbus”, dove il dj set sarebbe avvenuto.
Poi siamo passati all’addestramento musicale: ci eravamo portati dietro Le Shuuk, che considero come un figlio, da quando l’ho scoperto in un piccolo club a Stoccarda, che si è seduto con Luca e gli ha insegnato tutti i trucchi su come mixare e scratchare. Per ragioni di sicurezza non sarebbe stato possibile portare dei cdjs a bordo ma siamo comunque riusciti ad ottenere un ottimo risultato usando un iPad.

 

youBEAT: Un’ultima domanda: qual è il tuo prossimo progetto? Cos’hai in cantiere dopo questo grandissimo risultato? Un club sulla luna? Uno sul fondo dell’oceano?

Bernd: [ride] Dimmelo tu! Come abbiamo visto il cielo non è più il limite e dopo questa conquista e dopo tutti gli articoli che hanno scritto su di noi sono sicuro che incontrerò gente molto importante che ci permetterà di superare un’altra volta noi stessi.