Storie, domande, curiosità, retroscena, dietro ad una “semplice” canzone c’è il Mondo. E noi questo Mondo cerchiamo di scoprirlo in “Viaggio al centro della Musica”.

Sarà questo un periodo di stallo, dove nella musica elettronica non c’è un sound ben preciso. Fino a qualche tempo fa andava forte la future bass dei Chainsmokers, ma ora? Oggi va “di moda” il reggaeton, ma ha davvero ucciso l’electronic music? Ultimamente molti artisti stanno cambiando suoni, c’è chi segue l’onda commerciale, e chi si butta nell’underground, chi ritorna underground. Perché sì, la maggior parte dei top dj/producer che conosciamo oggi è partito dal basso, con suoni non certamente mainstream ma molto clubbing. Il mercato dei producer oggi impone che le produzioni si debbano dividere in pop/radio (per far conoscere ed estendere il nome del progetto) e canzoni da festival/club, inevitabilmente più “cattive” di suoni. Fatto tutto questo preambolo, ci domandiamo oggi.. Perché i big dj tornano underground?

Calvin Harris

In questi ultimi anni Calvin Harris è diventato di fatto una pop star. Con lui (e qualcun altro) la figura del dj che suona davanti ad una consolle ha sostituito (o per lo meno affiancato) di fatto la figura del frontman di una rock band o di cantante in un concerto. Stiamo parlando di “uno” che pubblica un album (“18 Months”, ndr), e dieci brani dello stesso raggiungono le prime posizioni nelle classifiche. Lo so, non bastano sicuramente due righe per approfondire la sua “situazione”. Però, con “Nuh Ready Nhu Ready” (produzione rilasciata poche settimane fa assieme a PARTYNEXTDOOR, ndr) Harris torna più “scuro”, più deep/tech-house. Certamente non ha più nulla da dimostrare al music business, ma ricordiamoci che il suo primo album “I Created a Disco” non era sicuramente commerciale.

Will Smith

Will Smith è partito come cantante, ha fatto l’attore, è tornato sulla musica (per farla moolto in breve). Le sue tracce negli anni ’90 hanno di fatto scritto la storia della musica hip hop (penso a “Gettin’ Jiggy With It”). A sorpresa pochi mesi fa il rapper (in questo caso) statunitense rilascia delle tracce in chiave trap e EDM, tornando alle origini. E’ notizia di questi giorni che ha anche aperto un canale YouTube riscuotendo molto successo, ma questo è un altro discorso..

Eric Prydz

Call on Me” o “Proper Education” sono stati (e sono tuttora) pezzi pop suonati anche in discoteca. Siamo nella prima decade degli anni 2000 quando Eric Prydz conquista le radio e le classifiche con queste tracce (e altre). Poi, crea l’alias Pryda e inizia a produrre per i suoi live set, per il dance floor in generale. Quando uno ha raggiunto certi risultati può permettersi di fare quello che più gli piace.

Deadmau5

The Veldt” è nata quasi per gioco. Deadmau5 era in live cam in studio quando un suo fan gli manda una demo dove canta su una base. Il produttore canadese è letteralmente incredulo per quello che sta ascoltando. Di lì a poco il pezzo viene pubblicato e diventa la sua traccia che ha avuto più successo. Da qualche anno il “topo morto” viaggia su suoni progressive, ambient, persino techno, concentrandosi sempre sulla sua etichetta “mau5trap”.

I Daft Punk

Anche dei Daft Punk ci sarebbe da scrivere un “saggio breve”. Ma quì dobbiamo essere concisi. E’ incredibile come (analizzando il loro sound) abbiano cambiato sempre “rotta”, riuscendo sempre a lasciare il segno. Gli inizi dei due robot sono abbastanza “scuri”, nascono dalla french touch, acid house, techno anni ’90. Il successo mondiale lo toccano sicuramente con l’album pop-dance di “One More Time” e quello funky/’70 style di “Get Lucky”. Nelle loro ultime produzioni c’è stato però un mezzo ritorno alle origini, e prendendo come esempio “Computerized” di Jay Z e “Starboy” di The Weeknd, i suoni che utilizzano Guy-Manuel e Thomas ricordano molto il loro primo album “Homework”.

Steve Angello

La Swedish House Mafia ha fatto la storia della EDM come nessun altro artista di questa scena. Ha raggiunto Tutto, e forse è anche per questo che gli stimoli per continuare questa storia così bella erano finiti, ed era giusto dire Stop. Una volta sciolta la squadra, Steve Angello torna a produrre da solo, e dei suoni che utilizzava “in compagnia” non si ha più traccia. Le sue ultime produzioni sono molto mistiche e “forti”, e difficilmente ascoltabili dalla massa, ma una traccia come “Freedom” è una goduria per i clubber addicted.

Flume

Un genio incompreso? Forse da Noi (italiani). Flume si è fatto conoscere con dei remix azzeccati, ha inventato (perchè è così) la future bass prima dei Chainsmokers. “Skin” è il suo album più commerciale, e con “Never Be Like You” conquista anche le radio. Stiamo parlando di ormai due anni fa, poi.. Le ultime tracce rilasciate dal produttore australiano hanno pochissimo di commerciale (se non qualche vocal qua e là), ma come alle origini, la baseline future bass rimane sempre!

Gigi D’Agostino

Anche in Italia abbiamo le nostre stars, e chi se non Gigi D’Agostino dobbiamo citare?! “L’Amour Tojour” è la sua traccia più famosa, ma c’è una lista intera di altre sue canzoni che sono catalogabili come mainstream, a cominciare da “The Riddle”, “La Passion”, il remix di “Un giorno credi” di Edoardo Bennato. 10 anni (se non di più) ad influenzare il mercato discografico dance con le sue produzioni sempre in classifica. E poi si spegne tutto, o così sembrerebbe. Anche se non leggiamo il suo nome nelle playlist radio, Gigi continua tutt’oggi a produrre, porta avanti i Suoi suoni (il “Lento Violento” come lo definisce) e riempie le discoteche dove lo chiamano a suonare. Un altro esempio di chi ha dato il massimo, e ora pensa solo a divertirsi (e a divertire!).

Quindi, underground sì, ma fino ad un certo punto. Il non essere più citati in radio non è sempre sinonimo di “carriera finita”, anzi. E al contrario underground non significa essere conosciuti solo da un pubblico di nicchia. Allora riformuliamo la domanda, è meglio essere un big o rimanere nell’underground?

About Jacopo Casalaspro

Architetto di giorno, esploratore della club culture di notte. Appassionato di musica elettronica, radio e music-travelling, puoi trovare piccoli stralci della mia vita sul mio Instagram @djacopo93 In the place to be!

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