Skrillex è da sempre un forte sostenitore di Burning Man, il raduno che da oltre 30 anni si tiene nel Deserto del Nevada tra fine agosto e i primi giorni di settembre.

Memorabile, ad esempio, la sua esibizione con Diplo, come Jack Ü, presso il Camp Questionmark, o la sua collaborazione con un team di numerosi promoter ed artisti per la realizzazione della Space Whale nel 2016.

Un sodalizio che oggi, nel 2019, vede Skrillex coinvolto con lo stesso team in una raccolta fondi per un nuovo progetto artistico, l’“Head Maze Art Project”.

“Si tratterà di una struttura alta più di 12 metri, che rappresenterà due mani che reggono una testa, la cui pelle scavata da un lato rivelerà al suo interno numerosi elementi cristallini che faranno parte di un complesso labirinto di 18 stanze, con numerose porte di entrata ed uscita. Un’opera che vuole porre l’attenzione sulla lotta alle malattie mentali, indagando le complessità del rapporto tra corpo e mente, natura e spirito”, così la descrive il suo creatore Matt Schultz attraverso un sito web di raccolte fondi.

Skrillex ha pertanto deciso di organizzare un’esibizione al Cargo Concert Hall di Reno (Nevada), in programma per il prossimo 20 luglio, donando tutte le tasse sul biglietto d’ingresso all’organizzazione che si sta occupando di “Head Maze”, per aiutare gli artisti coinvolti a raggiungere la cifra necessaria, pari a $190,000.

Senza dubbio una dimostrazione della sensibilità di Sonny John Moore verso tematiche attuali e di interesse mondiale, anche in virtù del particolare argomento a cui quest’opera d’arte è dedicata (impossibile non pensare ai suoi numerosi colleghi colpiti da crolli fisici e mentali, che talvolta, come sappiamo, hanno portato anche ad epiloghi particolarmente tragici).

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