E’ passato un anno dal set con cui Fedde Le Grand chiudeva il mainstage della quarta edizione di Nameless Music Festival.
Un anno in cui lo staff di uno dei migliori festival mai proposti sulla scena italiana ha saputo innovarsi, rinnovarsi e stupirci.
Un anno fatto da conferenze stampa (qui il nostro articolo in merito), aftermovie, teaser e announcement (ogni volta in grado di toglierti il fiato dalla suspence).
Naturalmente senza dimenticare le interessanti release dell’etichetta Nameless Records (in partnership con Universal Music Italia).
Finalmente questo momento è arrivato, da due giorni la quinta edizione della kermesse musicale (NMF2017) è entrata nel vivo, con numerose sorprese per il suo pubblico.

Il primo dei quattro giorni è stata una novità, un appuntamento leggermente diverso dal solito (difatti, è stato appositamente chiamato NMF V Anniversary Extra Day).
Il Nameless Park di Barzio ha visto come ospiti del suo mainstage una delle pietre miliari della musica elettronica internazionale, un duo che ha contribuito a scrivere numerose pagine della storia della dance: The Chemical Brothers.

youBEAT w/ The Chemical Brothers
youBEAT w/ The Chemical Brothers

Dall’apertura con “C-h-e-m-i-c-a-l” alla chiusura con “Hey Boy Hey Girl”, Tom Rowlands e Ed Simons hanno letteralmente incendiato la crowd presente, composta per lo più da loro fan (venuti appositamente fino a Barzio per loro) e appassionati della dance music old school.
Una serata inaugurale che ha esposto le potenzialità della quinta edizione del festival e aperto uno spiraglio sui tre giorni successivi.

Passiamo ora al primo vero appuntamento della kermesse: il Day 1 di Nameless Music Festival 2017 si è chiuso in grande stile e siamo pronti per raccontarvi tutto ciò che è successo nella giornata di venerdì.

Sul Mainstage, per le prime ore del festival, si son dati il cambio artisti tutti rigorosamente italiani: dopo l’apertura del vincitore del contest abbiamo infatti assistito ai set di Mazay (che precedentemente si era fatto conoscere con il progetto Pink is Punk), Marble, SLVR (questi ultimi membri della famiglia Nameless Records), Kharfi, Angemi e SDJM.

Fin dall’apertura il dancefloor è stato occupato dagli instancabili che non hanno voluto perdersi nemmeno un minuto dell’evento e che hanno reso l’atmosfera piena di adrenalina già dalle prime ore.

L’atmosfera ha incominciato a scaldarsi definitivamente con i set di SLVR e Angemi che hanno proposto due generi completamente differenti: se da una parte il primo ci ha regalato un’ora di G-House e Bass con visuals molto ricercati, il secondo invece ha proposto un mix di Big Room e Future Bass con performance live da vero showman per intrattenere il pubblico.

Successivamente hanno preso in mano le redini dell’evento SDJM, proponendo un insieme di tracce ben bilanciato tra le loro hit e i classici banger da festival.

Alle 19.00 è salito in consolle il primo artista internazionale: Matoma. Quest’ultimo ha stupito suonando tracce classiche del proprio repertorio molto vicine alla Tropical House, tenendo però una linea melodica molto estiva quanto energica.

Il secondo artista internazionale è stato Shapov, ex membro degli Hard Rock Sofa e punta di diamante dell’etichetta Axtone; il suo show è stato prevalentemente caratterizzato da Progressive House e Big Room.

Alle 20.40 è stato quindi il turno di Malaa, l’artista dall’identità ancora sconosciuta. Passamontagna in testa e microfono spento ha martellato per un’ora il dancefloor con il suo classico stile che incorpora G-House e Bass in un’esperienza da brividi, decisamente uno dei migliori della giornata.

Il penultimo artista è stato Jauz, pioniere della Bass Music, ha anche suonato tracce Dubstep e Trap facendo letteralmente impazzire il pubblico prima del set di chiusura.

L’ultima ora e mezza è stata in mano a Zedd e alle sue hit: apertura con “Beautiful Now” seguita poi da tutti i suoi successi come “Stay the Night”, “Clarity” e “I Want You to Know”, mashup innovativi e tracce bomba (spaziando tra numerosi generi, tra cui psy e hardstyle), insomma tutto ciò che ci aspettavamo.

Il risultato è stato un’esperienza unica e tecnicamente ineccepibile, partendo dall’organizzazione e finendo con l’impianto, buoni propositi che ci fanno ben sperare anche per il Day 2.

a cura di Cristian De Tomasi e Gregorio Citterio

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