Nel terzo episodio della nostra rubrica “NextGen” dedicata ai talenti emergenti della musica elettronica italiana, abbiamo fatto quattro chiacchiere con SOVTH, un progetto che, dalla Sicilia, in poco tempo è arrivato ad attirare l’attenzione di label del calibro di Axtone, Spinnin’ Records, Protocol Recordings e Revealed Recordings.

Come è nato il progetto SOVTH?

Circa 5 anni fa io (Simone), Gabriele e Salvino abbiamo deciso di unire la nostra grande passione per la musica, in particolare House, e di creare qualcosa di nostro. Il primo progetto si chiamava “Triple Noize” con il quale siamo usciti con una prima release su Eclypse Records, “Move”. La release piacque moltissimo ad uno dei nostri idoli, Marcus Schössow, che ci offrì la possibilità di rilasciare su Code Red, la sua label, a patto che cambiassimo nome, che lui considerava “troppo EDM”. Da questo episodio nacque ufficialmente il progetto SOVTH, che, ad oggi, ci ha permesso di rilasciare musica su label come Axtone, Spinnin’ Records e Revealed Recordings.

Come è avvenuto il contatto con Hardwell e la Revealed Recordings?

Revealed è stata una label sulla quale abbiamo sempre sognato di rilasciare, e devo ammettere che è stato il risultato di un lungo processo. I nostri manager, Stefano e Matteo di NBMusic, sono in ottimi rapporti con diverse label e hanno fatto sentire il disco agli A&R di Revealed Recordings, ai quali è piaciuto subito. La traccia è poi uscita a Marzo.

Nel frattempo SOVTH si è evoluto in un “solo project”. Quanto questo ha inciso nelle tue produzioni e nel tuo stile musicale?

Diciamo che essenzialmente si è modificato il workflow perché, naturalmente, tre teste spesso significa tre modi diversi di intendere una traccia, e a volte può risultare difficile ottenerne una sintesi. Altre volte, invece, questa diversità era senz’altro una ricchezza. Dipende senza dubbio dalle situazioni. Adesso sicuramente, anche grazie a mesi di lavoro duro in studio, ho finalmente trovato la mia nuova identità musicale! Non posso annunciare ancora nulla ma molte nuove cose sono in arrivo!

Qual è il tuo setup in studio?

In realtà non si tratta di nulla di tanto sofisticato: soltanto due monitor Krk Rokit 8, una scheda audio Scarlett 6i6 e un computer fisso assemblato. Uno studio più professionale è senza dubbio necessario per fare mixing e mastering ad un certo livello, ma ritengo che la creatività possa tradursi in buona musica anche con un semplice laptop.

 

Quanto pensi abbiano contribuito i social network nella creazione e nel mantenimento del progetto SOVTH?

Al giorno d’oggi sicuramente i social network sono fondamentali nella cura di un progetto musicale, ma non bisogna mai dimenticare che comunque noi siamo produttori musicali, e la musica deve essere sempre alla base del nostro lavoro. Se avessi avuto decine di migliaia di follower in più su Instagram, “Step Inside”, la mia release dello scorso anno su Axtone, avrebbe forse avuto più successo? Probabilmente sì. Ma Axwell ha firmato comunque il disco, che è poi stato inserito come soundtrack dello show di NetflixShadowhunters”, quindi i numeri sui social network sono sicuramente un fattore importante, ma relativo. Intendiamoci, questo discorso non deve far pensare che ne sottovaluto l’importanza, al contrario! Ma tutto va visto e contestualizzato nella giusta ottica!

 

Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi progetti futuri?

Dopo un 2018 davvero pieno di release su label come Axtone, Spinnin’ Records, Revealed Recordings e molte altre, abbiamo deciso di rallentare un attimo per riorganizzare il progetto, che da trio è passato appunto ad un “solo project”. Posso dire che finalmente ho trovato il nuovo sound su cui voglio indirizzare le mie produzioni e che nei prossimi mesi accadranno tante cose nuove, alcune delle quali davvero molto grosse, ma non posso ancora anticipare nulla!

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