Siamo stati per la terza volta consecutiva a Tomorrowland Belgium come media-press per comunicare e condividervi il festival dance/elettronico #1 al mondo.
– Leggi qui il nostro recap! – 
Durante il Weekend 1 abbiamo avuto il piacere di incontrare Lucca Van Damme, giovanissimo produttore olandese di 15 anni uscito dalla Tomorrowland Academy, al suo secondo anno consecutivo in lineup al festival più grande del mondo, quest’anno all “House Of Future” by JBL per JBL Belgio.

Ecco la nostra intervista con lui!


Stefano: Ciao a tutti, siamo qui per youBEAT a Tomorrowland, con Lucca van Damme. Iniziamo con la prima domanda. Hai solo 15 anni ed è la seconda volta consecutiva che suoni a Tomorrowland, giusto?
Lucca Van Damme: Sì, la seconda volta. È molto speciale poter essere qui a soli quindici anni. Ma sì, sono molto felice. Un po’ stressato, ma penso sia normale. E sì, mi divertirò molto.

Stefano: Vieni direttamente dalla Tomorrowland Academy. Quanto è stata utile l’Academy per la tua carriera e per la tua passione?
Lucca Van Damme: Penso che sia la migliore Academy che potessi desiderare perché mi aiutano con tutto. Se ho una domanda o qualcosa è difficile, posso chiederlo a loro e mi aiutano molto con la produzione musicale e tutte quelle cose.
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Stefano: Quindi la consiglieresti a chiunque più giovane? E vale per tutti? Voglio dire, non solo per i più giovani, ma anche per quelli più esperti che vogliono imparare qualcosa di nuovo?
Lucca Van Damme: Sì, penso che sia così perché anche persone di 20, 30, 40 anni, e anche più anziani, possono fare bootcamp lì, possono seguire lezioni ad Anversa o altrove da remoto. È molto bello e sì, la consiglierei a loro.

Stefano: Quindi, come ti sei avvicinato al mondo dei DJ e come ti ha supportato la tua famiglia? So che tuo padre è un pasticciere e cuoco molto famoso, ed è anche lui qui a Tomorrowland, giusto?
Lucca Van Damme: Sì, sta facendo waffle qui, molto deliziosi, al festival, e cucina anche al ristorante qui.

Stefano: Bello! E ti hanno supportato nella tua scelta?
Lucca Van Damme: Sì, molto, sì. Mio padre quando era giovane, a 13 anni ha iniziato anche lui come DJ. E quando sono nato mi ha regalato un mixer per DJ. Quando avevo 6 anni ho iniziato a suonare il pianoforte e ancora lo suono, è molto bello ed è stato molto utile per la mia produzione musicale. E poi, quando ho visto mio padre usare il mixer per DJ, ho subito iniziato a giocarci e sì, allora è nato l’amore per il DJing.

Stefano: Qual è il tuo genere musicale preferito in questo momento?
Lucca Van Damme: Eh, è un po’ difficile, ma mi piace molto la mainstage EDM. È molto bella, anche quella un po’ più duro, come il kick di Maddix, o anche Hardwell.

Stefano: Sì, ho visto che stanno collaborando insieme ultimamente.
Lucca Van Damme: Sì.

Stefano: Quindi, c’è qualche DJ famoso a cui ti ispiri e di cui vorresti seguire le orme?
Lucca Van Damme: Penso Hardwell, Dimitri Vegas & Like Mike e Armin Van Buuren siano i DJ che ora suonano un po’ lo stesso stile, duro, ma tutti riconoscono immediatamente quello che fanno dalla musica che suonano. E penso che sia molto importante perché le persone ballano sempre quando suonano le loro tracce. Quindi sì, penso uno di questi tre.

Stefano: Come vedi il futuro della musica EDM con tutte le nuove tecnologie come l’AI? Come potrebbe essere utile per artisti come te nel prossimo futuro e per il genere EDM nel suo insieme?
Lucca Van Damme: Sì, specialmente l’AI, è incredibile cosa si possa fare con essa. Ma ovviamente aiuta anche con quello che faccio: ogni lunedì pubblico un mashup e poi devo estrarre la voce e quindi uso l’AI per farlo, ed è molto utile per il mio lavoro.

Stefano: Come affronti le tue produzioni e i tuoi mixaggi? Hai un flusso di lavoro o vai semplicemente con le tue idee?
Lucca Van Damme: Vado semplicemente in studio ogni giorno, principalmente perché non ho molti concerti perché sono giovane e ho solo 15 anni, devo occuparmi di cose che sono normali per la mia età. Ogni giorno dopo scuola vado nel mio studio e sì, è molto bello, a volte penso a un’idea e la realizzo sul momento in una sessione, mentre altre volte penso “ok, ora devo finire quella canzone che ho iniziato” perché altrimenti, sì, non finirai mai una canzone… e penso che questa sia la difficoltà della musica. Devi gestire i tuoi progetti così, pensando “Da ora in poi devo fare questo e quello, altrimenti non lo finirai”.

Stefano: Dove ti vedi tra 10 anni? Come sarà Lucca van Damme a 25 anni?
Lucca Van Damme: Sì, spero famoso, un po’, e che tutti conoscano le mie canzoni. Questo è un sogno. Ma soprattutto voglio produrre le mie canzoni e poi voglio eseguirle dal vivo. Suonerò anche una mia canzone e molti mashup e remix miei qui a Tomorrowland. Quindi sì, è molto stressante per me anche, ma amo mostrare la mia musica alle persone e vedere la loro reazione. Quindi penso che tra 10 anni voglio essere un DJ che ha canzoni famose e che tutti possono cantare. E poi suonare a Tomorrowland e tutti verranno.

Stefano: Un’ultima domanda. Come gestisci lo stress negli ultimi anni subito dopo essere uscito dall’accademia e aver iniziato a suonare su palchi così grandi, come l’anno scorso a Tomorrowland? Senti qualche stress o peso a riguardo?
Lucca Van Damme: Sì, ovviamente sono stressato, ma è stress salutare. Non so se sia inglese, ma in olandese lo diciamo. Quando si tratta di suonare a Tomorrowland, penso che ogni DJ abbia un po’ di stress quando arriva qui, quindi penso sia normale, ma devo gestirlo un po’.

Stefano: Grazie mille Lucca, e grazie per essere qui con noi. Buona fortuna per il tuo set più tardi!
Lucca Van Damme: Grazie.

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Grazie a Lucca Van Damme per la disponibilità!