Siamo ad Ibiza, più precisamente a Playa d’en Bossa all’Ushuaia Ibiza Beach Hotel. E’ domenica, e la festa si chiama “Kygo Sunday“. Suonano (fra gli altri) Kygo e Felix Jaehn, ma noi siamo venuti per incontrare un amico: EDX.
Sono passati esattamente dieci mesi dall’ultima volta che l’abbiamo incontrato in occasione di Amsterdam Dance Event 2017. Molte cose sono cambiate e molte cose sono successe, e Maurizio (nome all’anagrafe di EDX, ndr) è quì per raccontarcele.
Sulle note di “Sillage” la sua ultima produzione uscita su Spinnin’ DEEP, vi rimando all’intervista. Buona lettura 🙂
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Ciao EDX, sei reduce di un tour in America, serate in tutta Europa, e ora quì ad Ibiza all’Ushuaia. Come reagiscono gli americani alla deep house?
Lì c’è un bel mercato per la deep house un pò più facile, che abbiamo portato noi negli ultimi anni. Nel frattempo però è arrivato un nuovo mercato un pò più fresco di deep house più “dark”. Funziona abbastanza bene, la gente è motivata, specialmente in America sono aperti a tutti i generi della musica elettronica.
La musica Edm va ancora forte?
Non parlerei di mercato Edm, perché con questo “termine” ormai si parla di festival, di un tipo di vivere, lifestyle, fashion,.. Certo, all’inizio gli americani parlavano solo di Edm, ma adesso sono riusciti a capire che c’è anche deep house, musica progressiva, underground, techno, trance, hardstyle.. persino il genere psy-trance adesso è molto seguito. C’è molta fusione in America.
Durante questi lunghi tour riesci a produrre o metti in pausa le produzioni e ti concentri solo sul djing?
Ovviamente quando sei sempre in tour è piu difficile produrre costantemente. Io registro una volta alla settimana il mio radio show (No Xcuses, ndr). Per i remix e per i miei nuovi pezzi faccio sempre due/tre settimane di focus all’anno nei miei studi, a Zurigo o Nashville.
In questo 2018 hai rilasciato due tracce, “Jaded” e “Anthem”. Come mai per “Anthem” hai deciso di cambiare suoni? Non sembra una produzione EDX..
Nel 2017 ho fatto un sacco di dischi con i suoni tipici EDX. Nel 2018 ho voluto sviluppare un sound più da discoteca, più “tosto”. Anche il prossimo sarà un pezzo EDX più moderno.
Hai rilasciato anche un remix importante per Janelle Monae, “Make Me Feel”. L’hai conosciuta?
No, non l’ho ancora conosciuta. Tutti i remix e le collaborazioni sono quasi sempre lavori a distanza.
In questa serata suona anche Kygo. Che rapporto hai con i tuoi colleghi dj?
Ci conosciamo tutti, ci vediamo in giro pero per il Mondo per tutta l’estate, a Las Vegas, a Miami, quì ad Ibiza. Siamo tutti amici.
Anche quest’anno il tuo è uno dei nomi da votare per la classifica Top 100 di DJ Mag. Quanto è importante per un dj entrare a far parte di questa classifica?
Per me non è importante. Ovviamente per i dj che puntano più sul fattore entertainment, il mercato della Dj Mag Top 100 è molto interessante sicuramente per dei territori come l’Asia. Se si riesce riesce ad entrare è sempre un bel segno di supporto da parte dei fan. Alla fine la Top 100 non è una classifica dei dj più bravi, ma dei dj più votati..
Una domanda tecnica, in questo momento storico, per un produttore è più importante che il suo pezzo passi in radio o faccia tanti plays su Spotify?
I direi che è la stessa cosa. Ovviamente le radio suonano più i dischi di alta classifica, Top 40. Ma automaticamente si hanno passaggi anche su Spotify. Comunque io penso che la generazione 2018 sia più da Spotify che da radio.
Grazie Maurizio per l’intervista. A presto!!
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Architetto di giorno, esploratore della club culture di notte. Appassionato di musica elettronica, radio e music-travelling, puoi trovare piccoli stralci della mia vita sul mio Instagram @djacopo93
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