Darude (vero nome Toni-Ville Henrik Virtanen) è un’icona della musica trance, conosciuto in tutto il mondo per il suo capolavoro immortale ‘Sandstorm’, un mix perfetto di sonorità dance e trance. Il dj e producer finlandese è tornato alla ribalta nella scena elettronica mondiale con un nuovo freschissimo brano, ‘Outlaws’, e la sua personale nuova etichetta discografica Vibing Out.
Abbiamo intrattenuto una piacevole chiacchierata con lui, parlando di meme, ritorno delle sonorità del passato, trasformazioni dell’industria musicale e progetti futuri.

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Eleonora: Hai iniziato un nuovo capitolo della tua carriera con l’uscita di ‘Outlaws’, il tuo primo singolo dopo oltre tre anni. Da dove è nata l’idea di questa canzone e la collaborazione con OSKR e House Body?
DARUDE: House Body ed io eravamo seduti nello studio in California, dove vive, e stavamo pensando a come sarebbe stato se fossimo usciti. Sai, eravamo impegnati con il lavoro, essendo genitori e mariti non usciamo molto spesso. Ho suonato parecchio ma non vado alle feste e lo stesso è stato per lui, da qui è nata l’idea: usciamo a far festa! E così abbiamo avuto l’idea di riunire di nuovo la vecchia banda, uscire e festeggiare. Abbiamo iniziato a lavorare con questi suoni di batteria vecchia scuola, suoni di drum machine 909, alcuni brani rave e musica house e li abbiamo messi insieme. Inizialmente, non pensavamo se avessimo finito la traccia, avevamo appena iniziato a lavorarci e ci siamo divertiti, facendoci anche delle belle risate. Eravamo in studio e avevo con me il mio pc, inviavo suoni nuovi a House Body e ci chiedevamo “com’è questo loop di batteria?” o “com’è questo suono?”, alla fine di ciò ho creato la progressione che puoi sentire nel breakdown. House Body ha suonato la chitarra ed ecco che avevamo la versione strumentale, abbastanza simile a quella che ascolti adesso, pronta dopo quella sessione. Ma poi è rimasto sul mio drive per un anno e mezzo. Poi ho trovato OSKR che cantava in una tv nazionale in Finlandia, cantava una canzone dal vivo e l’ho sentito, mi sono innamorato della sua voce. Mi sono messo in contatto con lui e ho scoperto che vive solo a mezz’ora da me, abbiamo parlato di musica e gli è piaciuto questo brano, voleva cantarci sopra. Io e House Body gli abbiamo raccontato la nascita di questa canzone e penso che abbia davvero scritto un testo perfetto, ha capito la storia e l’ha tradotta per iscritto, sono estremamente contento della registrazione perché è diventato tutto così organico e naturale. Infine, oltre a tutto questo, ho realizzato anche il video musicale con House Body, penso che abbia creato 8 video musicali durante la mia carriera e quindi è stato naturale che lo facessimo insieme, anche con la sua produzione. Penso che sia venuto anche abbastanza bene, è abbastanza divertente: abbiamo creato il nostro piccolo rave in quel video.

Eleonora: Il tuo ritorno sulla scena della musica elettronica è stato in grande stile, segnato anche dalla nascita di una nuova etichetta musicale: Vibing Out. Puoi dirmi di più su questo progetto?
DARUDE: Vibing Out è un’etichetta nata per pubblicare non solo la mia musica ma anche quella di altre persone, principalmente nel campo della dance ma potrebbe essere house, trance con i vari sottogeneri. La ricerca potrebbe essere anche più ampia, purché ci siano tracce particolari o remix da poter  nei miei set perché, voglio dire, sono un dj e voglio pubblicare qualcosa che io stesso suonerei. Il nome Vibing Out deriva dal mio stream Twitch: ho trasmesso in streaming su Twitch dal 2015 ma, quando è scoppiata la pandemia, ho iniziato a fare streaming regolari. Ora, più di tre anni dopo, suono dj set il venerdì alle 18:00, orario finlandese, e solo i fine settimana in cui sono stato in viaggio non l’ho fatto. Ho realizzato anche alcuni streaming in studio, sai, con la presenza di chat in cui posso parlare con i miei amici dj o produttori. Vibing Out è anche una fantastica community che siamo stati in grado di creare e riunire, mi piace prendermi il merito di quello che è diventato il mio canale, perchè è un posto molto carino in cui le persone possono divertirsi un paio d’ore nel tempo libero con buona musica, la comunità è davvero amichevole, molto aperta e sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo creato. È per onorare questa comunità che ho deciso di chiamare la mia etichetta Vibing Out, ecco perché.

Eleonora: E ora parliamo di “Sandstorm”, un inno trance globale con oltre 600 milioni di stream in tutto il mondo. È uno dei brani dance più iconici di tutti i tempi e, negli ultimi anni, è stato fortemente rinnovato grazie al meme. In che modo questo fenomeno ha aiutato la tua carriera più recente, dopo un enorme primo successo nel 2000, quando è stato rilasciato il brano?
DARUDE: Ha sicuramente portato il mio nome diverse volte in vari tipi di contesti pazzesche, da chi suonava un flauto di patate o chi puliva la doccia o ancora ‘Sandstorm’ è stata addirittura suonata da un’orchestra sinfonica. All’inizio, quando il meme ha iniziato a comparire non capivo cosa stesse succedendo e la gente faceva sempre le stesse domande: “come si chiama questa canzone?”. Era così strano per me ma, quando qualcuno poi mi ha spiegato, mi sono reso conto che aveva un senso. Non ho creato io il meme ma, quando mi sono imbattuto in questo trend, sicuramente l’ho supportato o pubblicato e in molti modi ha aiutato la mia carriera, facendo risaltare il mio nome perché la traccia è stata usata davvero per tutto. Ti racconto una delle cose più sensazionali a riguardo: era il pesce d’aprile del 2015, forse poco prima, YouTube mi ha chiamato perchè volevano fare uno scherzo del pesce d’aprile e ovviamente ho detto di sì. Quel giorno, il primo di aprile 2015, a tutti coloro che cercavano qualsiasi cosa su YouTube, è stata posta la domanda: “Volevi dire Darude – Sandstorm?”. Penso che quel giorno ci siano state circa 2 milioni di visualizzazioni su “Sandstorm” e ne abbiamo davvero tratto beneficio dal momento che, quello stesso giorno, abbiamo pubblicato un nuovo video musicale per la mia traccia “Beautiful Alien” e, dopo esserci ricollegati a “Sandstorm”, abbiamo totalizzato circa 250.000 visualizzazioni solo il primo giorno per quel video musicale. Ora che ne parlo, House Body ha girato il video musicale di “Beautiful Alien”!

Eleonora: Ti aspettavi che la tua canzone venisse usata per il meme?
DARUDE: I meme sono stati creati da terzi, quindi fondamentalmente li ho scoperti in giro per la rete quando navigavo e ho cercato di capire di cosa si trattasse. Alcuni sono davvero divertenti e fantastici, ne sono davvero grato. Non so se questo ha contribuito a rendermi famoso ma sicuramente mi ha dato una grande spinta. 23 anni dopo, il fatto che il mio nome e quello della mia traccia siano stati spinti da qualcun altro, a volte a livello globale, e siano diventati virali è stato un grande vantaggio per me.

Meme Darude - Sandstorm

Eleonora: Gli ultimi brani rilasciati nel panorama musicale parlano da soli: stiamo assistendo al ritorno delle sonorità anni ’80/’90 e delle hit degli anni 2000, come “I’m Blue” o “Feed from desire”, solo per citarne alcune. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
DARUDE: Sono entusiasta di ascoltare di nuovo le combinazioni di suoni del passato, voglio dire, sono cresciuto in quell’epoca, nella metà degli anni ’90. Ascoltavo musica prima di allora ma durante la metà degli anni ’90 ho iniziato a pensare di fare musica e alla fine di quel decennio ho iniziato a produrre i miei brani dance. Sono cresciuto con quelle sonorità house, con la trance degli anni 2000 ed è bello che stiano tornando ma a volte sono un po’ titubante quando sento una stazione radio che suona i successi rifatti del passato. È difficile trovare nuove canzoni che siano altrettanto belle o con la stessa qualità, sembra che ogni traccia che ascolti in un set o in una playlist sia solo un remake o qualcosa del genere. Ma, allo stesso tempo, è stata un’era in cui sono stati prodotti brani musicali straordinari, ora è passato abbastanza tempo e c’è un’intera nuova generazione che non conosce quelle canzoni e le ascolta per la prima volta: è davvero fantastico se quelle tracce hanno una nuova vita. La gente ha fatto bootleg e cover del mio brano ‘Sandstorm’ e anche con un paio di altri brani, se mi chiedono cosa penso, rispondo che non sono contrario ma consiglio vivamente di lavorare su qualcosa di originale invece di ricreare il lavoro di qualcun altro. La traccia originale ha più valore in quanto ha mostrato il tuo talento e non sto dicendo con questo che se prendessi una traccia qualsiasi e la ricreassi, sarebbe un successo. Ma è sicuramente più facile prendere il vecchio lavoro di qualcun altro e rifarlo, sicuramente uno dei motivi per cui alcune persone lo fanno è perché prima ottengono un nome con quella prima produzione e poi pubblicano le proprie canzoni. Non sto dicendo che sia una brutta cosa, potrebbe essere un buon inizio di carriera per esempio, però in generale sono ancora innamorato delle sonorità dei primi anni 2000 e della fine degli anni ’90, quindi portateli pure alla ribalta!

Eleonora: Come hai vissuto l’evoluzione del settore verso lo streaming sui vari DSP? Pensi che sarà una cosa positiva e a lungo termine per la musica?
DARUDE: Non voglio pensare di essere troppo vecchio ma l’industria è cambiata e devo adattare il mio pensiero alle nuove modalità di promozione, al rilascio di musica e al suo ciclo di vita. In precedenza promuovevi l’evento mesi prima dell’uscita e poi, se la traccia aveva un potenziale successo, avrebbe avuto molti mesi di vita. Di questi tempi, invece, le promozioni sono molto più brevi, l’impatto è maggiore e anche il ciclo di vita di una traccia è ridotto. Non so cosa sia venuto prima onestamente, se il modo di promuoversi in questo modo o le abitudini di ascolto in streaming. Oggi le persone hanno tempi di attenzione molto più brevi o almeno così si sente, perché adesso non hai bisogno di andare a comprare un disco o un singolo. Un tempo invece, quando investivi i tuoi soldi su un album, avevi una cosa fisica e la amavi, la guardavi e la dovevi ascoltare per forza perché l’avevi comprata. Ora si può ascoltare la musica così facilmente e in modo economico, a volte anche gratis, se usi servizi senza l’abbonamento premium. Penso che questo abbia plasmato le nostre abitudini di consumo di musica e forse l’ascoltatore non attribuisce più così tanto valore al brano musicale, di conseguenza questo cambia anche il modo in cui gli artisti fanno musica e in cui le case discografiche la pubblicano. Penso che sia il momento migliore in assoluto per essere un consumatore di musica perché puoi trovare di tutto, basta scrivere una parola chiave e trovi qualcosa e, una volta ascoltato, arrivano anche i suggerimenti: “probabilmente se ti è piaciuto, forse ti piaceranno anche altri prodotti simili”. Anche la possibilità di scoprire nuova musica oggi è sorprendente e tutto ciò è fantastico perché, come artista, puoi fare musica con il cellulare, per esempio. La difficoltà nell’iniziare a fare musica oggi è molto inferiore rispetto a 20 anni fa, in questo modo tutti hanno la possibilità di farlo e penso che sia un’ottima cosa. L’industria discografica è saggia perché da una parte penso che i servizi di streaming siano ovviamente stati creati per restare e le grandi etichette discografiche li adorano, ma dall’altra le labels hanno ancora molto potere su tutto perché hanno budget pubblicitari più elevati. Le piccole etichette ora possono arrivare direttamente alla distribuzione (come Spotify) ma questo non significa necessariamente che abbiano un’enorme fetta della torta, perché richiede molti sforzi e anche finanze per fare così grandi promozioni.

Eleonora: Quali sono i tuoi progetti per quest’anno?
DARUDE: Ho pubblicato il primo singolo, “Outlaws”, e poi ci saranno uno o due altri brani, almeno quest’anno. Dieci minuti fa, prima che iniziassimo a parlare, stavo lavorando al mix di una traccia che probabilmente sarà la mia prossima traccia. Ho un album in mente ma ora sto pianificando quando verrà pubblicato, dopo i due o tre singoli decido se rilasciarlo. Allo stesso tempo, sto lavorando nell’ottica dell’etichetta, cercherò altri brani musicali così come produttori e artisti da poter pubblicare. Ho lavorato in questo settore per molto tempo ma avere quest’etichetta, vedere come com’è organizzata ora e pianificare nuovi progetti da fare, è una cosa nuova ed eccitante per me. Quest’anno sarà probabilmente un’esperienza di apprendimento piuttosto interessante anche per me e, per di più, ora che la pandemia è alle nostre spalle e le cose si sono normalizzate, farò anche i tour. Quest’anno andrò in Polonia, Svezia, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, forse anche in Australia, farò più o meno le stesse vecchie cose ma con una nuova prospettiva.

Grazie mille DARUDE e Urban Rebel PR per quest’intervista!

Stream DARUDE x House Body x Oskr “Outlaws”: https://ffm.to/darudeoutlaws

 

About Eleonora Vologni

Laureata in lettere moderne all’Alma Mater Studiorum di Bologna, sono laureanda alla facoltà magistrale di giornalismo e comunicazione, perché da sempre scrivere è la cosa che mi riesce meglio. Vorrei poter unire l’utile al dilettevole e quindi conciliare la scrittura con la musica, le mie più grandi passioni.

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