Quando si parla di musica “underground” le reazioni sono disparate: c’è chi afferma che in Italia non sia mai esistita, c’è chi invece dice che sia esistita ma che adesso sia contaminata in modo irreparabile, c’è chi la accosta solo ad una realtà diversa da quella presente nel nostro paese, e poi c’è HolyU: un ragazzo torinese, classe 1997, che nel giro di soli due anni ha scalato prepotentemente la vetta del successo approcciandosi a quella che è la moderna “underground music”, fino ad arrivare alla corte di deadmau5.

Umberto Milanesio si è avvicinato alla musica elettronica nel 2014 ed oggi ha appena rilasciato il suo terzo EP, Overdog, diviso in tre tracce inedite, proprio tramite la mau5trap. La prima traccia, “Caleido“, è tanto ritmica quanto “dark”, che sarà elemento di spessore di questo nuovo EP. La seconda traccia, “Ypsia“, aggiunge alla veste dark una bassline dominante e dona, dunque, elevata dinamicità. La terza ed ultima traccia dà anche il nome all’EP, appunto, “Overdog“, e più che una traccia è una vera e propria personalità: il paradigma è sempre lo stesso, con un alone di dark-vibes che fa da contorno ad una bassline sempre protagonista, ma stavolta con pause significative, che donano vita alla traccia. Dal 2014 ad oggi è stata una meritata ed estremamente breve scalata al successo, che suggerisce molto dell’intelligenza compositiva di HolyU, un prodotto made in Italy di altissimo valore e che abbiamo avuto il piacere di conoscere e a cui abbiamo fatto alcune domande.

Dagli albori di “Destiny” e “Chopper“, primissime produzioni dal sapore Electro e Progressive, ultima delle quali rilasciata sulla label indipendente Bonerizing Records, fino all’evoluzione stilistica attuale che Umberto stesso descrive con due semplici ed efficaci aggettivi: “organic and underground“. Si, queste sono le due parole chiave per descrivere un sound dark, progressive, analogico, perfettamente calibrato e che non manca di bassline aggressiva. Lo schema perfetto che ha aperto le porte della mau5trap ad un ragazzo dal talento non quantificabile, esordendo sul quarto volume di We Are Friends con la traccia “Hidden Lines“.

Il successo dell’esordio ha contribuito in modo decisivo alle successive release, nonché alla partecipazione sul secondo volume di Foar Moar con “Lift Arrived_secondo floor” e al settimo volume di We Are Friends con “Irritable Monkeys“. Sono già due gli EP rilasciati a distanza di pochi mesi sulla mau5trap, Magnolia Road Pt.1 e Magnolia Road Pt.2 e che hanno definitivamente messo in risalto il giovane italiano agli occhi degli illustri colleghi e soprattutto l’hanno messo in risalto dinanzi al “boss”, deadmau5, che durante la sua residency al BBC Radio 1 ha presentato l’enigmatica traccia in collaborazione col socio Mariatti, “k+n=x“, così definendola:

It’s a little weird…a little different…but we like it…

Una frase che denota il grande interesse e la stima nei confronti di HolyU da una delle personalità più autorevoli di sempre della musica elettronica (se non appunto la più autorevole in questo genere!).

Oggi invece è tempo di Overdog, terzo EP ufficiale rilasciato su mau5trap che ha già riscosso ottimi feedback nonostante sia uscito da poco più di una settimana. Comprende, dunque, tre nuove tracce, ognuna dotata di diversa personalità e con una diversa introspezione, ma tutte accomunate dallo stesso paradigma compositivo con cui abbiamo imparato a conoscere HolyU. Youbeat ha avuto il piacere, in occasione del rilascio del nuovo EP, di fare un’interessante intervista ad Umberto che si è lasciato scappare anche qualche novità sul suo futuro e sulle prossime produzioni.


La prima domanda che ti vorrei fare riguarda proprio il titolo “Overdog”: il concetto di “Underdog” fa ormai quasi parte del vocabolario quotidiano, ma non il suo opposto, appunto “Overdog”. Che significato ha il titolo?

“Questa volta, a dire la verità, non c’è una precisa connessione “filosofica” tra il titolo dell’EP e le tracce che lo compongono. Come avevo già annunciato, sono tre tracce scritte in tre differenti periodi, seppur con relazioni tra di esse: il mood complessivo è molto più scuro rispetto ai pezzi passati, con analogie per quanto riguarda le progressioni, ma ho cercato di mantenere sempre elementi caratteristici delle mie produzioni, in questo caso soprattutto. Devo ammettere che è stato, ed è tuttora, un esperimento per me poter raggrupparle in un unico EP, ma dalle prime reazioni mi sembra essere positivo!”

A me piace definire le tue produzioni come la perfetta fusione dello stile di alcuni tuoi colleghi. Riesci a carpire il meglio dai tuoi colleghi ed a rielaborarlo dando vita a nuovi capolavori. È sola una mia impressione oppure c’è un fondo di verità?

“Assolutamente sì, non lo posso nascondere! L’ho sempre giudicato come un pregio riuscire a tradurre le proprie passioni musicali nelle proprie produzioni, cosa non facile; secondo me è il punto di partenza per potersi avvicinare a determinati artisti, soprattutto per quanto riguarda l’arrangiamento e il sound design, cercando sempre di caratterizzare gli spunti in un proprio linguaggio… ed è persino molto utile per aumentare e rinfrescare la propria ispirazione!”.

Parlando sempre del tuo stile, mi piace poter dire che questo EP non è una rivoluzione, ma piuttosto una consolidazione, una conferma, un punto fermo che ci aiuta a poterti identificare come un producer con la P maiuscola. Cosa ti ha portato il rilascio di questo EP a livello musicale/professionale?

“Come detto in precedenza è stato un esperimento. Overdog e Caleido sono abbastanza recenti, mentre Ypsia ha compiuto più di due anni. Avendo percorso una strada musicale sempre abbastanza lineare non è così evidente e percettiva la differenza tra di esse; anzi, trovo che abbia avuto senso proporle assieme! Quello che posso dichiarare è che sicuramente sono tracce tendenti più all’elettronica rispetto a quelle a cui sto lavorando ora, molto più sperimentali e concettuali. Mi spiace sempre dover aspettare e stare dietro ai tempi della ‘music industry’ perché non rispettano la contemporaneità dei pezzi, ma è sempre stato così, dunque… diamo tempo al tempo!”.

Hai descritto queste tre tracce in modo molto conciso ed efficace allo stesso tempo. Sarei molto curioso di sapere se hanno dei segreti nascosti e come ti è venuta l’ispirazione per i titoli.

“Sono tre casi differenti: ‘Ypsia’ è spudoratamente inventato (credo sia una specie di farfalle, ma non ne sono sicuro), ‘Overdog’ non ha un preciso motivo, anche se il ritmo incalzante della traccia mi ha sempre fatto pensare ad un suo carattere da ‘overdog’, mentre ‘Caleido’ rispecchia il movimento caleidoscopico e continuo della melodia della traccia (almeno, questa è la mia immaginazione…)”.

Vorrei parlare anche del remix di “What you do to me” di ATTLAS che stai portando avanti: cosa ci possiamo aspettare rispetto la versione originale? È un capolavoro di ATTLAS, anche piuttosto difficile da mixare senza perdere il giusto imprint, ma una tua versione me la immagino molto più dark, con una bassline più energica. Potresti darci qualche novità?

“Sì, tutto nasce dal mio innamoramento per la parte vocale della traccia: molto fluente e di facile ricordo. Un giorno mandai delle demo ad ATTLAS e mi feci coraggio domandandogli se fosse stato possibile remixare un suo pezzo. Lui accettò seduta stante e iniziai a metterci subito mano dato il mio entusiasmo. A mio parere, il risultato finale è venuto molto interessante, una versione più club e melodica allo stesso tempo dell’originale. Il feedback finale di ATTLAS è stato: “I love it more than my original for sure”… ero molto soddisfatto!”.

Anche per il prossimo volume di We Are Friends sarai al centro dell’attenzione con una collaborazione sempre con Attlas. Ancora manca qualche mese per la release ufficiale, ma ci sapresti dare qualche indicazione?

“È ancora tutto secret, ma posso affermare di avere due tracce sulla prossima compilation: una con ATTLAS appunto, e un’altra con i miei amici e colleghi Thin King di nome “Metropolitan”, veramente speciale perché l’abbiamo arrangiata partendo da una live session nel loro studio (se non li conoscete seguiteli, parola mia)! Due tracce a cui sono sicuramente molto affezionato, diverse fra di loro, ma fantastiche”.

Domanda di rito: sei in contatto col “boss”? Oltre alla storica definizione in onore del tuo penultimo EP, avete avuto modo di confrontarvi in altre situazioni?

“No, con deadmau5 non ho avuto mai a che fare sfortunatamente… Basta solo immaginare la sua mole di impegni ultimamente con i vari tour, ma già la sua menzione su k+n=x con Mariatti su BBC Radio 1 è stata da brividi!”.


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About Matteo Florio

Fiorentino, laureato in Mediazione Linguistica e Culturale, bass-addicted, bass-lover, bass-head.. insomma: BASS. Vivo la mia vita con un paio di cuffie alle orecchie e cerco di raccontare a 360° la mia più grande passione: la Musica Elettronica. Ah, e mi piace deadmau5.

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