Lo stavamo aspettando da mesi ormai e finalmente possiamo godercelo dall’inizio alla fine, il nuovo album di Joel Zimmerman alias Deadmau5 non solo rappresenta il lavoro degli ultimi due anni di uno dei produttori più iconici e longevi del panorama della musica elettronica ma anche un’esperienza incredibile per tutte le persone che lo ascoltano.

Joel, che negli ultimi anni ci aveva già sorpreso con numerose produzioni anche molto diverse tra di loro, questa volta decide di alzare ancora un po’ l’asticella mettendosi alla prova con un album che racchiude sonorità tipiche del suo stile più melodico, produzioni che si avvicinano al mondo della techno e anche suoni quasi sperimentali.

La tracce che avevano anticipato l’uscita dell’album sono state principalmente due: “Snowcone” e “4ware”.

Mentre la prima rappresenta una delle produzioni più particolari all’interno del lavoro di Deadmau5 la seconda guarda ad una tipologia di melodia progressiva che tanto ci era piaciuta in tracce come Strobe e Pets.

Sulla stessa idea produttiva Joel presenta nell’album anche “Let Go” feat Grabbitz che si differenzia da 4ware per i toni più cupi.


Per quanto riguarda il lato più techno di questo lavoro Joel ci aveva già anticipato molto durante i suoi set all’UMF e durante le sue tappe nei vari festival.

Ci sono più produzioni appartenenti a questo filone underground dell’album e tutte meritano un ascolto: “Three Pound Chicken Wing”, per esempio, ha un attacco al drop di un aggressività sbalorditiva, “Imaginary Friends” nonostante abbia un’apertura molto melodica si trasforma ben presto in una traccia dal drop martellante;

Proprio Imaginary friends era stata oggetto di discussione tra Joel e l’artista brasiliano Alok durante il Tomorrowland Brasile visto che il build-up della canzone era stato suonato da quest’ultimo facendo infuriare, questa volta giustamente, il povero mau5.

La traccia che più colpisce però per quanto riguarda questa tipologia di produzioni è “Deus Ex Machina”.


 

Il lato più sperimentale, che come abbiamo detto era stato anticipato dall’uscita di Snowcone, è rappresentato da tracce come “Whelk Then”  e “Glish“.

Quest’ultima è quasi un viaggio e possiamo affermare che raramente escono produzioni così particolari e allo stesso tempo facilmente ascoltabili.


Le restanti tracce spaziano in generi più tipici per Joel, “2448“, per esempio, è molto tendente all’electro che già avevamo ascoltato nei suoi precedenti album, mentre “Cat Thruster” e “No Problem” sono delle tracce un po’ stand-alone per quanto riguarda affinità con altre canzoni presenti nell’album.


L’album, come ogni lavoro di Deadmau5, si distanzia notevolmente dalla scena più mainstream tuttavia resta incredibilmente godibile anche dai meno appassionati del genere.

L’uscita di questo lavoro coincide con l’annuncio della nuova tipologia di “palco” che tanto aveva reso famosi i suoi live: il Cube 2.1 che presenterà durante le date che lo porteranno a girare l’America.

Per quanto ci riguarda questo album è un’altro mattoncino che pone verso la sua consacrazione a genio musicale e non possiamo far altro che invitarvi ad ascoltarlo.

Stream / Download: http://smarturl.it/2016album

deadmau5 - w:/2016album
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About Gregorio Citterio

Laureato in Informatica presso l'Università Statale di Milano, appassionato di musica elettronica e sound design. Autore delle rubriche "Serum Tutorial" e "The Dark Side of EDM".

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