La decisione tanto discussa negli ultimi giorni riguardante il futuro prossimo del mondo dell’intrattenimento è stata presa: il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza valida fino al 7 settembre secondo cui sarà vietato ballare in lidi, stabilimenti, spiagge libere e attrezzate, alberghi e ovviamente discoteche. Nei luoghi di assembramento ci sarà l’obbligo di tenere naso e bocca coperti dalle 18 alle 6.

L’ordinanza cita testualmente:  “sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”

Ai gestori dei locali, così come era stato prospettato dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli qualche giorno fa, verrà fornito un sostegno economico che dovrebbe aggirarsi su un totale di 100 milioni di euro.

Come spesso succede quando vengono prese decisioni così drastiche l’opinione di divide tra i sostenitori della chiusura, in quanto impossibile rispettare regole di distanziamento in determinate situazioni, e i lavoratori del settore che vedono i pochi barlumi di speranza di ripresa post lockdown venire spenti nel pieno della stagione più prolifica.

Sull’impossibilità di evitare assembramenti si è espresso Linus in un post Instagram piuttosto diretto e senza mezzi termini:

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E così, da oggi, quando peraltro non conta quasi più niente, le discoteche torneranno a restare chiuse. Ho dovuto mordermi la lingua in queste settimane per evitare di infilarmi in polemiche di cui proprio faccio volentieri a meno, ma adesso che è stata presa la decisione posso chiedermi…ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!? I gestori delle discoteche non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme? Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati? A Ibiza, capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione. Perché nei locali al mare (gli unici aperti) si sa che ci vanno solo i ragazzi del posto, non i turisti. “I ragazzi hanno diritto di vivere”, dicono i paraculi. I ragazzi hanno migliaia di altri modi per divertirsi. Correndo qualche rischio, certo, perché è assurdo pensare di chiudersi in un bunker. Ma è stupido favorire i problemi. “Il settore è in crisi”. Certo, e ovviamente mi dispiace, ci ho passato buona parte della mia vita, ma a parte Amazon conoscete qualche attività che non abbia avuto problemi da questa situazione? Edit: nel cercare una foto d’accompagnamento ho beccato questa che invece è di prima del Covid, me ne scuso con Matteo, il bel ragazzo con le braccia alzate “in estasi mistica”!

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About Gregorio Citterio

Laureato in Informatica presso l'Università Statale di Milano, appassionato di musica elettronica e sound design. Autore delle rubriche "Serum Tutorial" e "The Dark Side of EDM".

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