Nel terzo ed ultimo giorno di Nameless Music Festival, in line up spiccano K?D, riconfermato per il secondo anno consecutivo grazie anche alla grande richiesta del pubblico, e Drezo come novità assoluta per i palchi italiani. Entrambi giovani americani, ma con personalità e stile diversi.

Noi di YouBeat siamo stati molto felici di poterli incontrare ed intervistarli dopo i loro set.

A rompere il ghiaccio è stato Patrick (K?D), il quale fin dagli inizi della sua carriera decide di non seguire nessun genere musicale specifico, produce tutto ciò che gli piace e che gli passa per la testa, dalla dubstep, alla drum & bass, all’ hardstyle ecc.. Anche dal suo set abbiamo riscontrato questa evidente versatilità. Quello di quest anno è stato decisamente un set differente dall’edizione del 2018, ciò a conferma del suo “multistile”.

Da dove deriva il tuo nome d’arte K?D ?
All’epoca suonavo la batteria, e mi piaceva farmi chiamare kid. Poi nella mia carriera ho usato diversi nomi come produttore, ma ho sempre amato questo. Così decisi di ufficializzarlo, l’unico inconveniente fu che “kid music” vuole letteralemente dire “musica da bambini” perciò sarebbe stato complicato farsi trovare su google, immagina! Decisi quindi di aggiungere un punto interrogativo all’interno, ed eccomi. 

Sia nella tua personalità, che nella tua musica si intravede un’influenza della cultura giapponese/manga. Per quale motivo ci sei legato?
Sono cresciuto con questa cultura. Mia mamma mi introdusse verso questo mondo. Da piccolo leggevo i sottotitoli in giapponese! Amo il Giappone e tutta la cultura ad esso legata.

Hai sempre affermato di non appartenere ad un determinato stile musicale, e ti piace sperimentare. Ci sono nuovi generi ai quali ti vuoi avvicinare?
Si, sto già lavorando ad  un progetto House, non come K?D, ma con un altro nome. Magari sfrutterò questo nuovo percorso suonando ai vari afterparty dei festival. Penso che l’House Music sia davvero divertente.

Per te è stato il secondo anno a Nameless Music Festival, come è stata la tua esperienza?
E’ davvero incredibile, la folla gridava e acclamava, non riuscivo a sentire la musica.  Ho fatto foto con i fans per almeno un’ora, erano entusiasti e lo ero anche io. Inoltre il festival ha una location davvero spettacolare.

Ci sono progetti per il futuro?
Si, sto lavorando ad un nuovo EP. E’ un nuovo progetto, sarà diverso, perchè come abbiamo detto prima, io amo creare!

*Ed è proprio su questa ultima domanda che Drezo irrompe nel camerino portanto caos e rumore, Patrick non perde tempo per lanciargli scherzosamente bottiglie d’acqua urlando: “Shut up!”. *

Cogliamo quindi l’occasione per richiamare proprio Drezo ai nostri microfoni.
Negli ultimi tempi si sente sempre più parlare di questo giovane, ha rilasciato produzioni su label del calibro di OWSLA e Mad Decent. E’ supportato da nomi importanti del panorama mondiale, tra i quali Porter Robinson, Dj Snake, Diplo e molti altri.

Circa un mese fa hai suonato all’EDC Las Vegas, e ora stai affrontando un tour Europeo. Sei soddisfatto degli obbiettivi raggiunti? A cosa punti per il futuro?
Si sono davvero soddisfatto di ciò. Però per me l’obbiettivo princpale è continuare a produrre buona musica. Adoro suonare, ma il lato della produzione è quello che ho sempre più apprezzato.

Hai da poco rilasciato il primo singolo “Afterlife”, estratto dall’ EP “Omens”. Come è nato questo EP?
Le tracce all’interno di “Omens” rappresentano lo stile che più amo produrre. Io lo definisco “dark club music”. Ed è anche lo stile per cui le persone che mi seguono mi apprezzano. Dopo aver provato qualcosa di diverso ho voluto fare ciò che più mi si addiceva.

Per quale motivo definisci la tua musica “dark”, e come hai iniziato a seguire questo stile?
Onestamente non lo so. Alla fine io sono una persona molto felice, ma quando prendo il computer e produco questo è ciò che ho nella testa, e mi piace. Mi piace ricreare atmosfere drammatiche diciamo!

Che differenze riscontri tra suonare in America, dove sei cresciuto sia come artista che come persona, e suonare per le prime volte in alcuni paesi  Europei?
Si esatto non ho avuto molte esperienze in Europa, ed è stata la prima volta in Italia. Amo entrambe le situazioni, in America quasi per certo la gente ama questo genere. In ogni caso il pubblico qua è stato davvero fantastico!

Progetti futuri?
Sto già lavorando ad un nuovo album, ma non posso svelare niente di più!

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Ringraziamo Andre e Patrick per la gentilezza e la simpatia, e il management Alt:Vision per averci dato questa opportunità.