Secondo giorno di Nameless Music Festival, a scaldare il pubblico troviamo i Reebs, coppia ormai storica per il festival lecchese visto che sono presenti fin dalla prima edizione nell’ormai lontano 2013. Al termine del loro set li abbiamo incontrati nell’area stampa per una succosa intervista.
Siete appena scesi dalla consolle, un parere a caldo sulla vostra performance? Suonate da molti anni al festival, che differenze avete notato?
«Innanzitutto ci siamo divertiti molto! Il pubblico era molto coinvolto, abbiamo notato che ormai la cultura del festival e della musica si è diffusa maggiormente. Inoltre abbiamo riscontrato una reazione diversa rispetto all’anno precedente: la gente ha reagito meglio, ha ascoltato la musica e ci ha dato la sensazione che tutti ne fossero coinvolti. Gli anni precedenti non accadeva così evidentemente, a volte ci si ritrovava “costretti” a portare dj set leggermente più “facili”. Quest anno invece abbiamo portato un vero e proprio prodotto confezionato su misura per noi, volevamo distinguerci.
Un’altra differenza l’abbiamo notata dall’affluenza di persone, nonostante l’orario era presente moltissima gente. Gli anni a precedere probabilmente un quantitativo così di gente ci sarebbe stato uno o due slot successivi. In futuro siamo sicuri che fin dalle prime ore ci sarà un’ affluenza maggiore, come accade in tutti i grandi festival»
Rimaniamo sempre in tema Nameless visto che voi siete molto legati al festival: cosa vi aspettate per il futuro?
«Secondo noi, esistono due tipologie di festival, quelli che puntano sulla musica e chi sull’esperienza. Non ti serve per forza avere il nome del momento, ci sono un sacco di emergenti che possono stupire, ma in un festival che non ha “l’experience” sarebbe difficile attirare il pubblico su di essi. Nameless ha molto da dare sotto questo punto di vista, nonostante la line up anche con grandi nomi, riesce a portare in vista molta gente che merita. Quando siamo scesi dal palco per venire qui, abbiamo visto le persone contente e divertite. E’ molto positivo e fa sperare bene per il futuro»
Il 18 Maggio è uscita la traccia “Hype” su Klash Recordings e avete ricevuto molti feedback positivi. Vi aspettavate questo successo? Come sviluppate la vostre release?
«Con le nostre release cerchiamo di proporre sempre qualcosa di nuovo, ma c’è sempre il dubbio che ciò che è stato prodotto non sia troppo innovativo o al contrario lo sia poco. Quando ci mettiamo a lavorare su una traccia, soprattutto in questo periodo in cui il mondo musicale è saturo di generi molto in voga come dubstep, trap o house vibes, noi cerchiamo di metterci in mezzo: pensiamo che imporsi a metà tra questi generi sia ciò che contraddistingue la club music. Al giorno d’oggi la musica da club è un po’ scomparsa ed è anche il motivo per cui le persone li frequentano meno. Con le label il percorso è molto difficile se si propone questo tipo di musica.
Speriamo vada bene perché nel mercato c’è bisogno di freschezza. Le nostre ultime tracce le abbiamo sviluppate sulla base di musicalità in voga anni fa, sopratutto in Italia. Con ciò siamo riusciti a crearci uno stile personale. Vogliamo tirar fuori qualcosa di nuovo, ma senza spaventare il pubblico. Siamo convinti che la musica sia un ciclo. Ciò che andava una volta si riproporrà di nuovo, ovviamente con i giusti riadattamenti»
Come è stata la vostra esperienza ad Armada Invites?
«Siamo stati già due volte, dopo aver firmato le prime tracce per Klash Records (label dei Dirtcaps e sotto-etichetta di Armada, ndr). La seconda volta si trattava di un party per promuovere la label nel quale siamo stati scelti come artisti di punta. E’ stato veramente interessante visto che in Olanda sono molto avanti: per fare un esempio concreto, dentro agli uffici di Armada si nasconde il club nel quale abbiamo suonato. Molto piccolo e intimo, la cosa bella è che il pubblico era principalmente composto di addetti ai lavori e tutti quanti erano li per la tua musica e valutarla. Quando sei in un ambiente così non devi importi come se fossi in discoteca, ma presentare il tuo lavoro e sopratutto delle novità. Da questa esperienza ne siamo usciti con molti feedback positivi»
Novità per il futuro?
«Adesso abbiamo almeno 7 o 8 tracce pronte e firmate. Possiamo dire che i primi ad aver supportato il nostro nuovo sound sono Spencer & Hill che ora lavorano col nuovo brand Twoloud. Alcune tracce usciranno sulla loro label Playbox.
Abbiamo anche una collab in programma con Tommy Sunshine, personaggio noto soporatutto in America. Si tratta di un bootleg della traccia Get Dumb (Axwell, Ingrosso, Angello & Laidback Luke) speriamo di arrivare ai compositori reali, anche se sarà molto difficile uscire ufficialmente. In ogni caso il nostro obbiettivo è fare musica, indipendentemente dall’etichetta»