Ripetere i successi del passato è la sfida che da sempre è alla base delle attività umane, e lo stesso vale per i festival di musica elettronica.
Organizzare e gestire un festival è letteralmente un’impresa al giorno d’oggi, dal punto di vista economico e dal punto di vista qualitativo, ma questi problemi sembra non abbiano minimamente preoccupato gli organizzatori della quinta edizione del Decibel Open Air. L’edizione 2019 del festival, tenutasi a Firenze lo scorso 22 e 23 Giugno, ha saputo riconfermarsi come uno dei Top festival della nostra penisola, senza il minimo dubbio! L’unione delle forze tra Decibel Eventi e Nautilus Events ha offerto un prodotto speciale, difficilissimo da riproporre dopo la spettacolare edizione del 2018, che ha visto calcare nomi come Paul Kalkbrenner, Nina Kraviz e Carl Cox.
Quest’anno il livello non solo è stato eguagliato, ma anche superato! Lo dicono i numeri: 20.000 presenze in due giorni per un totale di 24h di musica che ha saputo sapientemente spaziare dalla house di Riva Starr e Fisher e la Techno di Loco Dice e Collabs3000 (progetto nato dalla fusione di Chris Liebing e Speedy J), per concludere con la magia A State Of Trance di Armin Van Buuren. Un prodotto che ha saputo accontentare i gusti di tutti, ricolmo di spettacolarità ed effetti speciali. Ne sanno qualcosa i partecipanti che Domenica hanno ballato al cospetto di Fisher sul palco targato Elrow, ma anche chi ha assistito alla spettacolare chiusura di Armin Van Buuren con un gioco di laser e luci degno dei top festival mondiali.
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Si, la quinta edizione ha avuto proprio il sapore di festival di caratura internazionale. Tantissime le bandiere che abbiamo potuto vedere, provenienti da tutto il mondo, segno che il potenziale del festival ha saputo attrarre non solo noi italiani: Scozia, Inghilterra, Stati Uniti, Messico per citarne alcune. Tantissime anche le presenze di illustri colleghi Dj/Producer che sono venuti a passare due giorni nel capoluogo toscano per l’occasione: tra questi i Sunstars, Gian Nobilee e Jamis, solo per citarne alcuni.
Un totale di 20 artisti, tra cui molti top a livello mondiale come Loco Dice, Stephan Bodzin, Fisher alla sua seconda grande apparizione ad un festival in italia, Armin Van Buuren, Infected Mushroom (che hanno voluto esserci in tutti i modi, nonostante il volo preso dal Brasile qualche ora prima ndr). Tante anche le personalità nostrane, a partire dal “padrone di casa” Marco Faraone, acclamatissimo dalla folla, ma anche Deborah De Luca, Giorgio Gigli, la sorpresa Stomp Boxx e come non citare il principe della Tecnho Joseph Capriati. Un totale, appunto, di 20 artisti che non hanno mai smesso di far tremare il potentissimo impianto sonoro allestito all’Arena del Visarno.
Line-up fantastica, impianto eccellente (solo un piccolo problema prima del live set degli Infected Mushroom, ma prontamente risolto dal team di espertissimi tecnici) e performance spettacolari. Menzione speciale va a Stephan Bodzin, aiutato da un set durante uno scenografico tramonto; a Fisher che si è dimostrato la scelta azzeccatissima per il palco Elrow grazie ad uno stile esaltante ed irrequieto, che ha saputo manipolare a suo piacimento la folla; Armin Van Buuren che ha regalato un’ultima grande, immensa gioia ai presenti con un set letteralmente esplosivo; ai Collabs3000 che hanno bombardato l’Arena per quattro ore (una medaglia ai sopravvissuti!).
Abbiamo avuto il piacere di ballare tanta techno, che a Firenze non manca mai, con notevole presenza Acid, specialmente durante la giornata di Sabato. Con un’ampia scenografia come quella offerta dall’Arena del Visarno, non potevano mancare all’appello tanti set dominati da Hard Techno, sempre durante il primo giorno del festival. Forse l’unico set fuoriluogo è stato quello di Black Coffee, molto più “tranquillo” rispetto ai colleghi. La giornata successiva ha invece sentito molta influenza House, grazie alle performance di Riva Starr e Fisher, seguiti a ruota dallo stile unico ed estremamente dinamico degli Infected Mushroom, prevalentemente contraddistinto dalla Psy-Trance, per poi concludere col variopinto e spettacolare set del re indiscusso della Trance, Armin Van Buuren.
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Eccellenza anche per quanto riguarda l’extra-musica: i token sono sempre un’ottima idea per evitare “spiacevolissime” situazioni, ampia presenza di zona ristoro e punti d’ombra (fondamentali, considerando gli oltre 30 gradi), ma soprattutto la geniale iniziativa Recycle, che prevedeva un “pagamento in token”, e dunque consumazioni, a chi riportava presso un apposito punto di riciclo, bicchieri in plastica e bottigliette in alluminio. Progetto geniale, utile ed ecologico, che speriamo possa essere preso a modello anche altrove e che ha consentito di riciclare oltre l’80% della plastica usata durante il festival.
Unica nota dolente, ahimè, ha riguardato la sicurezza all’ingresso, che avrebbe potuto essere più preparata ed attrezzata. Preciso che se entri con lo spray al peperoncino al solo scopo di creare scompiglio, ti meriti solo il peggio e questa non è di certo colpa del festival. Tengo, anzi, a sottolineare che questi figli di madre ignota sono stati prontamente prelevati e cacciati dal festival!
Insomma, anche quest’anno il Decibel Open Air ha regalato spettacolo, per cui un grandissimo applauso a tutto lo staff che ha preso parte all’evento e che ha saputo rendere, per l’ennesima volta, Firenze la capitale della Musica Elettronica per due giorni. Noi non vediamo l’ora di sapere cosa ci aspetterà il prossimo anno, perchè se lo stile Decibel Eventi e Nautilus Events è quello di puntare sempre più in alto, ne vedremo – anzi, sentiremo – delle belle!
Fiorentino, laureato in Mediazione Linguistica e Culturale, bass-addicted, bass-lover, bass-head.. insomma: BASS. Vivo la mia vita con un paio di cuffie alle orecchie e cerco di raccontare a 360° la mia più grande passione: la Musica Elettronica.
Ah, e mi piace deadmau5.