Sono passati circa due anni da quando, facendo zapping (sì, più o meno come si fa con il telecomando davanti alla tv) tra i brani proposti da una playlist su Soundcloud, mi imbattei in un bootleg di Business di Eminem che subito mi colpì. Sembrava di ascoltare una sorta di “piano version” fresca e molto estiva, rivisitazione in pieno stile Tropical House del brano di Marshall (tratto dal suo quarto album “The Eminem Show”), genere in quel periodo tanto spinto dai vari nomi come Kygo, Thomas Jack, Bakermat, etc.
Il nome che firmava questo bootleg era Matoma, all’anagrafe Tom Stræte Lagergren, giovane artista norvegese di 26 anni, il cui percorso artistico ha raggiunto in poco tempo traguardi molto importanti: tra i suoi lavori troviamo collaborazioni con artisti del calibro di Akon, Sean Paul e Snoop Dogg o soundtrack come quella realizzata per il film di Angry Birds.
Durante l’ultima edizione di Nameless Music Festival, poco dopo la sua esibizione sul mainstage, abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo e farci raccontare il suo percorso e la sua storia dagli inizi fino ad oggi.

youBEAT: Ciao Tom! Nell’ultimo anno abbiamo visto la tua carriera crescere a livello esponenziale. Ci puoi raccontare come hai iniziato e cosa è cambiato durante rispetto ad allora?
Matoma: E’ stata tutta questione di seguire i miei sogni, di condividere l’amore per la musica, di creare e fare qualcosa in cui credo veramente e per la quale ho una forte passione. Ho iniziato a suonare per gli studenti di Trondheim, la città norvegese dove ho frequentato il college e mi sono laureato in Music Technology. Ho visto che il pubblico reagiva bene ai miei remix, così li ho messi su Soundcloud e pian piano ho visto il numero delle condivisioni aumentare: quattro anni fa era un portale fantastico su cui pubblicare i propri remix/bootleg; attualmente invece, per ascolti, sono convinto che la nuova frontiera sia Spotify. Li ho pensato di avere un sound che piacesse molto alle persone – specialmente nel Nord Europa – e questa è stata una delle ragioni per le quali ho firmato con Atlantic. Loro hanno costruito la mia figura artistica e tre anni dopo sono qui in Italia a suonare a Nameless, ed è fantastico! Ne sono veramente felice, grato ed onorato. Il pubblico era fuori controllo, non ho mai visto un pubblico come questo: il modo in cui saltava e si divertiva… riguardava tutto la musica e le sue good vibes.
yB: E’ la tua seconda data italiana, prima volta al Nameless Music Festival. Lo avevi già sentito nominare in precedenza?
M: Ad essere sincero no, non lo conoscevo, ma dopo aver suonato qui oggi lo ricorderò per tutta la mia vita!

yB: Negli ultimi 3 anni, la scena dance norvegese è cresciuta veramente tanto, basti pensare a Kygo o Alan Walker.
M: Sono veramente molto entusiasta di questo! Tra l’altro ho visto che anche Alan Walker suonerà qui!
yB: Sì, nella serata di domenica. Tra gli altri anche il tuo nome è diventato molto di rilievo, il tuo ultimo album contiene collaborazioni molto importanti: cosa ne pensi a riguardo di quest’ultimo periodo del tuo percorso?
M: Penso che attualmente la scena musicale in Norvegia sia davvero molto impressionante: creiamo musica in cui crediamo e della quale andiamo fieri. Ad esempio, un album si deve distinguere per il suo sound unico e deve collegare un numero molto grande di persone, proprio come in un gioco. Sono solo onorato e felice di venire da un luogo che ha queste buone radici e che condivida molta buona musica. Kygo per esempio domina la scena musicale mondiale con il suo sound, è davvero impressionante.
yB: Potresti parlarci della tua ultima collaborazione con Snoop Dogg? Come è nata? (stiamo parlando di “Matoma ft. Faith Evans, The Notorious B.I.G & Snoop Dogg – Party On The West Coast“, ndr)
M: Volevo celebrare il compleanno di B.I.G., ucciso 20 anni fa durante la promozione del suo secondo album “Life After Death”. Lo scopo era produrre una canzone che lo ricordasse, un follow up per riportarlo indietro e abbiamo quindi chiesto a sua moglie Faith e a Snoop Dogg di collaborare a questa traccia: da lì ne è uscita ‘Party on the west coast, che spero veramente sia di vostro gradimento!
yB: Qual’è la produzione di cui vai più fiero? E la tua canzone preferita di sempre?
M: Ho alcune canzoni in uscita, tra le quali quella che reputo il miglior lavoro che io abbia mai fatto e che non vedo l’ora di farvi sentire! La canzone che penso sia perfetta invece, credo sia Juicy di The Notorious B.I.G.
yB: Il genere musicale che prediligi nelle tue produzioni è la tropical house. Questa sera invece durante il tuo set abbiamo potuto ascoltare un set molto potente e musicalmente variegato con aggiunta di trap, bass house e future bass… Possiamo chiederti come prepari i tuoi set?
M: Faccio il dj da 6/7 anni e in un cero senso ho imparato a ”leggere il pubblico”: ho iniziato il set con la tropical house, come avete potuto vedere, ma il pubblico non l’ha percepita… Il dancefloor era fantastico, ma gli mancava l’energia, quindi ho cercato di portare il set ad un altro livello: ho mixato un po’ di future bass, dubstep, house ed electro per cercare di coinvolgerlo al meglio.
Un dj dovrebbe saper capire il suo pubblico e soprattutto essere capace di intrattenerlo, altrimenti senza questa capacità non ci si può definire deejay. In un certo senso ho solo provato a fare del mio meglio per dire alla folla che non ero li solo per suonare soft dance e tropical house, ho voluto fare di più.
yB: Speriamo di rivederti presto in Italia e magari anche al prossimo Nameless Music Festival!
M: Si, speriamo! Mi piacerebbe davvero tanto tornarci!
Intervista a cura di Cristian De Tomasi e Jacopo Casalaspro
(con la collaborazione di Cristina Biassoni)
youBEAT ringrazia Matoma per l’intervista concessa
Tecnico informatico di professione, plur addicted and raver per passione.